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Libri da leggere 2011, Sanguisughe di Mario Giordano

Libri da leggere 2011 – Recensioni Sanguisughe – Le pensioni d’oro che ci prosciugano le tasche. Uno dei libri più venduti questo mese per la saggistica è l’ultimo lavoro di Mario Giordano  Sanguisughe: pensioni d’oro che ci prosciugano le tasche, edito da Mondadori. La cosa che ci ha stupito, anzi a essere onesti effettivamente terrorizzato, […]


Libri da leggere 2011 – Recensioni

Sanguisughe – Le pensioni d’oro che ci prosciugano le tasche.

Uno dei libri più venduti questo mese per la saggistica è l’ultimo lavoro di Mario Giordano  Sanguisughe: pensioni d’oro che ci prosciugano le tasche, edito da Mondadori. La cosa che ci ha stupito, anzi a essere onesti effettivamente terrorizzato, è l’incipit del testo. Niente di linguisticamente spaventoso a dire il vero. A metà pagina troviamo l’estratto conto di una busta paga di una anonima pensionata, una qualsiasi pensionata della penisola italiana. L’importo che la pensionata percepisce di per sé è già magro e sulle soglie della povertà aggirandosi intorno alle quattrocento euro. Ma è qui che l’orrore diventa realtà: perché fra una trattenuta, un’imposta e l’altra, la povera signora arriva a ritirare settantotto centesimi. Meno di un euro. Ciò che fa sgomento, ed è bersaglio polemico di Giordano proprio del volume, sono le pensioni ultragonfiate di manager,  politici con in attivo un giorno solo di parlamento, baby pensioni, falsi invalidi. Le cifre di costoro superano, decuplicano se non centuplicano, quando il danno è minore, quei settantotto centesimi: in alcuni casi un anonimo manager percepisce oltre tremila euro al giorno. L’ex grillo parlante è poi furente con le istituzioni che in maniera chirurgica versa nei conti in banca delle nuove sanguisughe tutto l’ammontare della pensione, mentre singoli cittadini attendono anni e anni prima di poter ricevere meno di mille euro al mese.

L’indignazione, a nostro parere giusta, regna sovrana in tutto il saggio, correlato di fonti e prove. Ma riusciamo ad essere un poco speranzosi proprio nelle ultime righe del testo: l’INPS ha infatti sussultato fino a rifiutarsi di assegnare una pensione sociale a Renato Curcio ex capo delle brigate rosse. In quel “sussulto” di giustizia ci è lecito sperare, dice Giordano, che presto il vento cambierà.

 Gabriele Scardocci



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