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Film più belli 2011, C’è chi dice no

Film più belli 2011- Recensioni C’è chi dice no Regia di G. Avellino A inizio aprile è uscito nelle sale cinematografiche l’interessante film di Giambattista Avellino, C’è chi dice no. Un mix di divertenti intrecci, gag, stereotipi italiani inseriti in un altrettanto comica  e – nella sua veridicità – tragica vicenda ambientata a Firenze. Ci […]


Film più belli 2011- Recensioni

C’è chi dice no

Regia di G. Avellino

A inizio aprile è uscito nelle sale cinematografiche l’interessante film di Giambattista Avellino, C’è chi dice no. Un mix di divertenti intrecci, gag, stereotipi italiani inseriti in un altrettanto comica  e – nella sua veridicità – tragica vicenda ambientata a Firenze. Ci convince poco Luca Argentero, in cui si nota poco un faticoso accento toscano. Bravi invece Paolo Ruffini, che però gioca in casa e Paola Cortellesi, che conferma  il suo momento d’oro per nel panorama del cinema italiano. Fenomenale è l’interpretazione di Giorgio Albertazzi, nella parte dell’uomo cinico, arrivista e autoritario: Albertazzi è grande nel posporre originalmente il suo burbero Re Lear ai tempi d’oggi. I pirati del merito sanno giostrare alla perfezione un intreccio che è imprevedibile nella sua soluzione finale (ancora una volta vera e tragica).

Simpatiche alcune scelte stilistiche da parte di Avellino, come i carrelli improvvisi avanti e indietro che sembrano rincorrere l’azione, quasi a dirci che forse la storia è troppo veloce persino per essere seguita dalla macchina da presa. La improvvisa calata da luce a buio durante l’incontro dei pirati, è un riadattamento di una classica luce  noir trasportata alla commedia. Divertente e vero.

La trama di C’è chi dice no

Firenze. Max (L. Argentero), Irma ( P. Cortellesi), Samuele (P. Ruffini) sono tre precari che per l’ennesima volta vedono soffiarsi il posto fisso dal raccomandato di turno. Furenti, invidiosi e al contempo in cerca di giustizia lavorativa, si coalizzeranno formando la banda dei Pirati del Merito col fine di riprendersi quello che è stato loro ingiustamente negato…

Gabriele Scardocci



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