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Carrie – lo sguardo di Satana: arriva il remake

Il remake del film di De Palma da oggi nelle sale cinematografiche. La regista Kimberly Peirce è pronta al confronto. Chissà cosa penserà Stephen King...


A quasi 40 anni di distanza, la coraggiosa regista Kimberly Peirce riporta sullo schermo la trasposizione cinematografica del romanzo di Stephen King. Il remake sembra possedere le carte giuste per non sfigurare, ma difficilmente raggiungerà il successo dell’originale.

La prima versione cinematografica di Carrie venne distribuita alla fine del 1976. Il film era un outsider: un cast di sconosciuti (tra cui John Travolta) per una pellicola basata sul romanzo di un autore sconosciuto, ma fruttò un guadagno netto di quindici milioni di dollari e la nomination all’Oscar per le due attrici protagoniste Sissy Specek e Piper Laurie. Lo scrittore alle prime armi era Stephen King ed il regista era Brian De Palma. Il racconto, considerato dai profani il classico horror dai riscontri demoniaci, mette a fuoco il rito americano del passaggio alla maturità ed i talenti “insoliti” di una adolescente timida, impacciata e senza amici, immersa nell’austero mondo del fanatismo religioso.

La trama del romanzo – Il libro racconta la storia di Carrietta “Carrie” White, un’adolescente di Chamberlain, nel Maine, segregata in casa per anni dalla madre Margaret, una fanatica cristiana. L’aspetto piatto e sgraziato della ragazza (cosa che poco s’addice alla protagonista del remake Chloe Moretz) la rende ridicola. All’inizio del racconto, come nel film di De Palma, Carrie ha il primo ciclo mestruale durante la doccia dopo una lezione di educazione fisica. La ragazza, spaventatissima, che si capirà non aver mai sentito parlare di mestruazioni, pensa di morire dissanguata. Prima del fondamentale arrivo dell’insegnante, le altre ragazze la sbeffeggiano e la ridicolizzano al punto tale da gettarle addosso assorbenti e tamponi igienici guidate da Chris Hargensen, la ragazza più popolare della scuola. Il crescendo di umiliazioni da parte delle sue coetanee e la segregazione fanatico-cristiana impartitale dalla madre scateneranno il potere telecinetico di Carrie, un potere nascosto e potentissimo, capace di radere al suolo un intera città.

Kimberly Peirce e lo sceneggiatore Roberto Aguirre-Sacara hanno cercato di trasporre sul grande schermo ciò che De Palma aveva omesso, con il rischio però di trasformare un cult del cinema horror in quello che ora, la critica cinematografica definisce teen-horror, un genere abusato di questi tempi. È difficile pensare di poter competere con un mostro sacro come De Palma, basta pensare alla scena iniziale del suo film, uno slow-motion straordinario che ha immerso immediatamente tutti noi nella triste storia di Carrie. Tuttavia, proprio per questo motivo, la Peirce ha cercato evidentemente di modernizzare l’opera. Uno sguardo rapido al trailer del remake concede subito allo spettatore qualcosa di nuovo, qualcosa che nel film di De Palma non era mai stato reso noto. Un esempio su tutti, gli esercizi telecinetici segreti della ragazza, pronta a prepararsi alla vendetta finale. Insomma, la regista e il suo sceneggiatore hanno cercato in tutti modi di attenersi con grande dedizione al romanzo di King. Avranno fatto la scelta giusta? Presto lo scopriremo. Il nuovo film sarà infatti nelle sale cinematografiche da oggi.

Restano tuttavia delle perplessità. La delusione, in questo tipo di ri-adattamenti, è prassi e proprio quella modernizzazione di cui parlavamo prima rischia di infangare un’opera a cui molti tengono particolarmente, dagli amanti di King, ai veterani cultori del cinema di De Palma. Vedere riprendere con uno smartphone Carrie sotto la doccia mentre gronda sangue non sembra essere un’idea geniale… e i volti dei ragazzotti della scuola sembrano molto quelli di Twilight. La nuova protagonista Chloe Moretz, intervistata quest’oggi da Vanity Fair (ha solo 17 anni) non sembra poter reggere il paragone con la Specek ed anche se Julienne Moore, che interpreta la madre di Carrie, alza decisamente il livello del cast, la Laurie era tutta un’altra storia (guardate il vecchio film se non ci credete).



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