Milano, il caso dello studente onesto che da ripetizioni e paga le tasse

Stefano T. è l'universitario 21 enne della Bocconi che, per arrotondare e sbarcare agilmente il lunario, da ripetizioni agli studenti del liceo. E fino a questo punto nulla di insolito. E' clamoroso il fatto che abbia regolarizzato la sua posizione con tanto di partita Iva


Succede a Milano . Uno studente universitario della Bocconi da ripetizione ai liceali che si trovano indietro col programma scolastico e paga pure le tasse . Un esempio da seguire.

Un caso più unico che raro. Stefano T. ha regolarizzato col fisco le sue lezioni private aprendo partita Iva e rilasciando regolare fattura agli studenti liceali che segue come sostegno allo studio: ”Mi sentivo a disagio a guadagnare soldi e a non pagare le tasse”. Quindi, Stefano T., che per ovvie motivazioni di riservatezza preferisce non indicare il proprio cognome, ha aperto la partita Iva. Quello delle lezioni private è un ambito nel quale pagare le tasse è davvero un’eccezione. E’ un caso che fa notizia. Nel registro del Fisco l’attività di lezioni private non è neppure presa in considerazione. Magari sarà un caso, quello di Stefano, che creerà un precedente. Le prime lezioni le teneva gratis. Si trattava perlopiù di lezioni di recupero dedicate a conoscenti o amici. Poi, qualcuno ha iniziato anche a pagarlo. E, oggi, ha un numero fisso di cinque studenti che segue regolarmente tra gli esami universitari e le lezioni di diritto che Stefano, a sua volta, segue all’università di giurisprudenza. Grazie al regime agevolato dei minimi a cui ha diritto chi ha meno di 35 anni, Stefano non fattura l’Iva che andrebbe a discarico dei suoi studenti- clienti. Al Fisco versa il 5 per cento del guadagno e il 27,72 per cento della paga se ne va come contributo Inps . E, di questa detrazione in particolare, Stefano non è molto soddisfatto. Nei suoi progetti futuri c’è un viaggio di lavoro all’estero che non gli consentirà di fare carriera in Italia e nemmeno di percepire una pensione Inps. Ma, per il momento è orgoglioso di avere dichiarato la sua piccola fonte di sostentamento economico e di contribuire alle casse dello Stato. Bisogna ammettere che la sua onestà è stata agevolata dal regime semplificato di pagamento rivolto ai giovani lavoratori: niente studi di settore e nessuna scrittura contabile con la quale fare i conti.



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