Attualità Italiana

Paolo Bosusco è stato liberato, le dichiarazioni dopo il rilascio

Paolo Bosusco dopo esser stato liberato racconta i 28 giorni di prigionia in Orissa.


Per fortuna dopo Claudio Colangelo anche Paolo Bosusco è stato rilasciato dai maoisti in India. Paolo Bosusco non ha perso però l’ironia, nemmeno dopo questo tremendo episodio. Infatti, quando l’intervistatore del Tg1 gli ha chiesto della sua magrezza ha risposto così: “E’ il risultato di 28 giorni di vacanza pagata”. Ma subito dopo ai microfoni di skytg 24 è tornato serio: “Non è stata una vacanza ho sbagliato a fare la battuta. Ho perso dieci chili, ma ho sofferto meno di altre persone perché abituato a stare nella giungla, il mio primo pensiero era per la mia famiglia e quindi ho scherzato per rassicurare tutti. Sono stati giorni in cui non sapevo come andava a finire, forse la mia battuta è stata male interpretata, mi scuso per questo”. Sempre al Tg1 Bosusco ha detto che i maoisti hanno cercato di dare a lui il meglio che potevano e ha aggiunto: “ma qualche problema c’è stato, il cibo era quello che era, e per due volte ho avuto la malaria. Ma sono abituato, per anni sono andato nella foresta da solo”. La vera difficoltà, ha sottolineato ancora Bosusco alludendo al compagno di prigionia Colangelo, “è stata quando c’erano altre persone che dipendevano da me, dopo invece è andata meglio”. Nonostante questa terribile esperienza, Bosusco difende il suo amore per i maoisti e per l’Orissa, all’Ansa ha detto:
“Queste persone sono considerate delle bestie, dei criminali sanguinari. Invece, hanno dimostrato il loro lato più umano. Se si riuscisse a dare loro più giustizia, avrebbero molto da dare alla società. Sono persone che hanno sofferto ingiustizie incredibili costrette a fare un certo tipo di vita proprio per combattere queste ingiustizie. Non condivo le loro scelte, perché le impongono con le armi, ma al di là di questo sono esseri umani”.
Nei giorni trascorsi con i ribelli, Bosusco ha raccontato di aver toccato con mano la “sofferenza” patita da questa gente che conduce “una vita senza speranza di guadagnare niente. Fanno sentire le loro idee, giuste o sbagliate che siano”. Ma di una cosa sembra essere certo, almeno per il momento: Bosusco non sa se ritornerà mai più in Orissa.




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