Malore in carcere per Veronica Panarello: ricoverata in ospedale
Ricoverata in ospedale dopo un malore: Veronica Panarello si è sentita male nel carcere di Agrigento. Necessarie cure per la mamma di Loris. Le ultime dalla Sicilia
Da tempo vi abbiamo detto che le condizioni di Veronica Panarello facevamo pensare a un simile scenario. Il suo stesso avvocato aveva raccontato ai giornalisti che la mamma di Lorsi non stava bene e che da qualche settimana rifiutava anche il cibo. La scorsa settimana vi avevamo infatti detto che Veronica, in carcere ad Agrigento con l’accusa di aver ucciso suo figlio, si nutriva solo grazie a delle flebo. Di ieri la notizia che la donna si è sentita male in carcere ed è stata poi portata in ospedale dove dovrebbe essere ancora ricoverata. Secondo le notizie che arrivano dal carcere di Agrigento, la mamma di Loris, è svenuta nella sua cella. A trovarla le guardie penitenziarie che l’hanno soccorsa e portata subito in infermeria per le prime cure mediche. Il dottore dell’ospedale ha poi richiesto il trasferimento in ospedale per tutti gli accertamenti del caso. Non ci sono molte indiscrezioni in merito ma pare che la donna sia stata sottoposta a vari esami tra cui anche una TAC.
A trovare Veronica in carcere il suo legale, l’avvocato Villardita che probabilmente nelle prossime ore racconterà come sta la sua assistita. Veronica è molto dimagrita dal giorno del suo arresto ma i giudici non hanno risposto in modo positivo alle richieste dell’avvocato di scarcerazione per la donna. Ricordiamo che Veronica resta in carcere con l’accusa di aver ucciso suo figlio Loris, un bambino di 8 anni. Era il 29 novembre 2015. Il corpo di Loris era stato poi ritrovato nel canalone del mulino dove anche la donna si era recata per il riconoscimento. Veronica continua a dirsi innocente e continua a dire di non avere a che fare con la morte del piccolo che secondo il suo racconto quella mattina era a scuola.
Una storia che ha scosso l’intera Italia per le condizioni in cui il bambino è stato ritrovato. Gettato forse quando respirava ancora in un canale dopo esser stato strangolato con delle fascette da elettricista.
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