Attualità Italiana

News da Rimini: Prostitute devono pagare le tasse, richiesta partita Iva

A Rimini l’Agenzia delle Entrate ha chiesto alle prostitute di aprire la partita IVA: pagheranno le tasse. Ecco le ultime notizie in merito a questa decisione


Anche le prostitute devono pagare le tasse? Si riaccendono i riflettori su questo tema caldo più volte riproposto. Ma questa volta non ci sono solo le voci della gente comune che polemizza sull’evasione fiscale delle lucciole a sostenere le ragioni di questa teoria ma anche il Fisco. A Rimini, a seguito ai controlli della Guardia di Finanza sul territorio, alle “professioniste del mestiere più antico del mondo” è stata richiesta l’apertura della partita IVA.

ECCO LA LEGGE CHE IMPONE LE TASSE ALLE PROSTITUTE

LE ULTIME NEWS DA RIMINI– L’ente di riscossione ha basato la richiesta su una sentenza della Corte di Cassazione del 2010 che sostiene che il “meretricio è soggetto a tassazione perché attività lecita“. Non si tratta quindi di una novità legislativa ma raramente questa sentenza trova applicazione visto che risulta difficile stabilire come controllare che le prostitute paghino le tasse. A Rimini però sembra abbiano trovato il modo per fare cassa: pretendere l’apertura di una partita IVA che regolarizzi la posizione delle meretrici in strada. Per la legge infatti non è la prostituzione ad essere illegale ma lo sfruttamento della stessa. Per ora a Rimini sono stati quattro i casi di lucciole sottoposte a controlli fiscali e che quindi ora sono costrette ad aprire la partita IVA per lavorare. L’attività di meretricio è stata confermata dai conti in banca delle giovani donne. C’è da scommetterci che il numero aumenterà anche al di fuori dei confini urbani o regionali. Controlli non graditi dalle prostitute che minacciano di fare ricorso. Le cartelle esattoriali pervenute alle quattro donne infatti sono a tanti zeri perché, alle tasse non pagate, si sommano gli interessi. Come finirà il contenzioso? L’esito di un eventuale processo potrebbe fare scuola sulla spinosa questione delle tasse da applicare alle prostitute. Intanto una prima conseguenza c’è stata: onde evitare di essere fermate in strada, molte lucciole preferiscono praticare l’attività in casa, lontane da occhi indiscreti.



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