Attualità Italiana

Domenico e Stefano due ragazzi giovanissimi morti senza un perchè

Stefano aveva 17 anni, Domenico ne aveva 19: sono usciti di casa per non tornare più. Il silenzio di chi c'era e non parla li uccide per la seconda volta


Li accomuna una caduta. Li accomuna la giovane età. Li accomuna il silenzio di chi c’era e non parla. Una caduta, un volo, la morte. Stefano aveva 17 anni, Domenico ne aveva 19. Sono usciti di casa per non tornarci più. Due bravi ragazzi, così li descrive la gente che li conosce e vuole parlare di loro, così li descrivono i loro familiari distrutti dal dolore per quello che è accaduto. Domenico Maurantonio era in gita scolastica: partito da Padova visitava Expo 2015 con la sua classe. Dopo la giornata tra i padiglioni il rientro in albergo, una pizza mangiata con i compagni, risate e scherzi e poi? Poi un volo da sette piani, un volto mortale. La mattina viene ritrovato da un signore che lavora in albergo, non respira, è morto, probabilmente a causa dell’impatto. Ma che cosa è successo a Domenico perchè indossa solo una canottiera? Perchè i suoi pantaloncini e le sue mutande sono lì, accanto al suo corpo ma lui non indossa questi indumenti? Perchè i compagni non parlano, non raccontano che cosa ci facesse Domenico nel corridoio opposto alla stanza nella quale avrebbe dovuto dormire, perchè nessuno si è accorto di nulla? E perchè se davvero nessuno ha visto niente la mattina, intorno alle 5 e mezza, nessuno ha continuato a vedere anche più tardi? Proprio vicino alla finestra dalla quale Domenico sarebbe caduto c’erano degli escrementi, poco distanti dalla camera dei compagni del ragazzo: perchè nessuno ha detto niente ai professori? E’ davvero andata così?

Stefano Salvatori esce da casa per un sabato sera in compagnia della fidanzatina ma a casa non ci fa ritorno. E’ a Palestrina nella villa comunale in compagnia di alcuni ragazzi ma non il solito gruppetto di amici, come raccontano le sorelle a Chi l’ha visto. Poi il volo da una balaustra, una caduta mortale, i soccorsi ma nulla da fare, Stefano è morto. Arriva una spiegazione che non convince nessuno: stavamo facendo una gara di sputi, Stefano si è sporto prendendo la rincorsa ed è caduto. Ma in quel posto è davvero difficile prendere una rincorsa. I familiari non credono alla versione degli amici: era buio perchè fare una gara di sputi e poi sotto alla balaustra dalla quale il ragazzo è caduto c’erano delle persona. Stefano, secondo il racconto di chi lo conosce bene, anche il parroco del paese, non avrebbe mai fatto un gioco simile, non era nella sua indole. La sua fidanzatina non ha visto nulla, nessuno dei ragazzi presenti quella sera ha chiamato i familiari per dire io c’ero.

Due mamme, due papà. due famiglie che chiedono solo una cosa: la verità, giustizia. Non si vuole altro perchè la consapevolezza che Domenico e Stefano non torneranno più a casa c’è. Ma serve anche un racconto, il racconto di quello che è davvero accaduto nelle due maledette notti che hanno portato la morte dei giovanissimi ragazzi.



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