Attualità Italiana

Caso Roberta Ragusa: i testimoni sono credibili, le ultime notizie

Le ultime notizie sul caso Roberta Ragusa: il settimanale Giallo pubblica in esclusiva le motivazioni che hanno portato la cassazione a ribaltare la sentenza; Antonio Logli potrebbe essere processato, i testimoni sono credibili


Antonio Logli prosciolto perchè il fatto non sussiste: sono state queste le parole che la famiglia di Roberta Ragusa ha ascoltato nella prima udienza preliminare in cui il marito di Roberta Ragusa arrivava da indagato per l’omicidio di sua moglie, e per l’occultamento del suo cadavere. Parole dure come un macigno che però sono state cancellate dalla nuova sentenza della cassazione. “E’ escluso che emerga in modo evidente l’innocenza di Antonio Logli e che il ‘risultato di prova’ complessivo sia caratterizzato da ‘contraddizioni oggettive’ tali da non legittimare un giudizio”. Con queste parole, che leggiamo per la prima volta in esclusiva sul settimanale Giallo, parole espresse in linguaggio giuridico, la Corte di Cassazione ha spiegato i motivi per cui la sentenza di proscioglimento di Antonio Logli è stata annullata. E’ quindi possibile che sia stato lui a uccidere Roberta? Questo lo si deciderà se un processo contro di lui prenderà il via e, viste le ultime novità in merito, sembra evidente, ma non certo, che Logli presto si accomoderà sul banco degli imputati. 

La Corte, in sostanza, ha espresso serissimi dubbi sull’innocenza di Logli e ritiene che l’uomo, imputato per l’omicidio della moglie Roberta Ragusa, scomparsa nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012 dalla sua casa di San Giuliano Terme (Pisa), debba essere giudicato in un nuovo processo, a partire dagli importanti elementi già raccolti e con la possibilità di approfondirli durante il dibattimento. In particolare le novità riguardano la credibilità dei testimoni. Loris Gozi, sua moglie Anita, sua suocera possono essere delle persone la cui parola potrà avere un peso se il processo contro il marito di Roberta Ragusa ci fosse. Quella notte hanno visto e sentito qualcosa e anche il mattino successivo alla scomparsa di Roberta sono stati loro malgrado, protagonisti.

Secondo la Suprema Corte, Giuseppe Laghezza, cioè il Giudice per l’udienza preliminare (gup) che il 6 marzo 2015 aveva prosciolto Logli, ha commesso diversi gravi errori. E come dicevamo in precedenza alcuni di questi errori riguarderebbero appunto i testimoni. La testimonianza del Gozi, che dice di aver visto la macchina di Antonio Logli, di aver visto l’uomo e una donna, che però non identifica come Roberta ma come una persona che per caratteristiche fisiche potrebbe essere lei, la notte della scomparsa della signora, precisamente intorno a mezzanotte. A proposito di questo orario ricordiamo un passaggio segnalato da una telespettatrice di Chi l’ha visto. In una delle prime interviste concesse dal Logli, quando ancora si dimostrava collaborativo visto che si parlava di scomparsa, l’uomo parlando dei fari vicino a casa sua esclama: “penso però che fosse buio anche se a mezzanotte…” indicando quindi un orario preciso, che corregge successivamente parlando poi di notte. Un dettaglio importante perchè l’ora coinciderebbe proprio con quella data dal Gozi e non solo. Importante perchè Antonio Logli dice di non ricordare a che ora la moglie andò a dormire. Precisamente racconta di essere andato a letto prima di mezzanotte, di aver lasciato sua moglie in cucina e di essersi accorto della sua assenza solo al mattino. Perchè quindi in questa intervista dà come indicazione proprio la mezzanotte?

In merito alla testimonianza di Loris Gozi, la Cassazione ha evidenziato come “le incongruenze sottolineate dal gup (il giudice che ha prosciolto Logli), come ad esempio la distanza di Gozi dal luogo del litigio e l’orario dell’avvistamento dell’imputato, siano di scarsa importanza” e “comunque non siano idonee a inficiare la sua credibilità”.



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