Attualità Italiana

L’ex moglie di Schillaci vive in tenda davanti alla sua villa: Rita Bonaccorso non si arrende

Le ultime notizie da Palermo: l'ex moglie di Totò Schillaci, Rita Bonaccorso, dopo lo sfratto vive in una tenda davanti casa sua


Il ricovero in ospeale, il tentativo di ribellarsi ancora una volta, forse per l’ultima volta allo sfratto. Rita Bonaccorso, 48 anni, ex moglie del bomber Totò Schillaci, non cede ma nella sua casa, almeno per ora, non può tornare. Non vuole però allontarnarsi dalla villa e continua a dire che la giustizia non ha fatto il suo corso, continua a ribellarsi di fronte alle sentenze. E adesso abita in una tenda canadese davanti alla villa con piscina che il calciatore acquistò nell’89. Venerdì scorso gli ufficiali giudiziari hanno apposto i sigilli alla sua casa che è in vendita all’asta, pignorata dal tribunale per una truffa: mentre Rita continua a dichiarare la sua innocenza, continua a dire di essere vittima di una giustizia troppo lunga che non ha accolto i suoi appelli, i giudici vanno avanti e per lei sembrano non esserci speranze.

UNA STORIA LUNGA 20 ANNI E ADESSO UN EPILOGO CHE CONDANNA RITA

Questa storia noi non la conoscevamo eppure va avanti da tempo. Ma abbiamo iniziato a comprenderla da un anno a questa parte, da quando per la prima volta la signora Bonascorsi ha deciso di raccontare alle telecamere dei programmi tv quello che stava accadendo, condividendo poi sui social le sue motivazioni.

Che cosa è successo?  “Credono che io sia “socia apparente” di una gioielliera che comprò da una ditta svizzera anelli, bracciali, diamanti e rubini per 390 milioni di lire senza mai saldare il conto”. Tutto è iniziato quando la ex moglie di Schillaci accettò di fare da testimonial a un’amica che stava per aprire una gioielleria. Andarono insieme a scegliere i monili che, secondo la ricostruzione fatta da chi ha indagato in questi lunghi anni, nessuno pagò.  In seguito poi successe anche altro: i gioielli furono rubati ma in realtà, come si cercò di verificare in un secondo momento, anche la rapina era solo una truffa per far si che si incassassero i soldi dell’assicurazione. Rita viene ritenuta colpevole per il fatto che era socia, secondo i giudici, di questa società per cui anche lei, ha un debito con le persone che mai hanno incassato quello che la gioielleria doveva. Per pagare questo debito è stata pignorata la sua casa. Rita però non cede e continua la sua battaglia dalla tenda che ha piazzato davanti alla sua casa. La signora, intervistata dai giornali siciliani ha anche commentato il suo sfratto dicendo che le è stato persino impedito di prendere gli abiti da dentro la sua casa.



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