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La Riforma delle Pubblica amministrazione: le ultime novità

La Riforma delle Pubblica amministrazione: le ultime novità. Ecco le news


Il Consiglio dei Ministri ha approvato quattro decreti per la riforma della pubblica amministrazione. In particolare si tratta di decreti sui dirigenti pubblici, sulle Camere di Commercio, sul riordino degli enti di ricerca e su quello del Comitato italiano paraolimpico. I decreti poi dovranno passare all’esame delle commissioni parlamentari, del Consiglio di Stato e della Conferenza Stato Regioni per i previsti pareri, quindi tornare in Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva. Per quanto riguarda la riforma della dirigenza è prevista la rotazione degli incarichi per cui ci sarà la possibilità che i dirigenti perdano il posto oppure vengano retrocessi a funzionari. Lo stesso Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha dichiarato che il modello organizzativo non può essere lo stesso di 70 anni fa. Queste news hanno scatenato numerose reazioni, specie tra i dirigenti generali. Ad ogni modo il meccanismo di assegnazione dei nuovi incarichi stabilito dalla riforma prevede una corsia preferenziale per gli attuali dirigenti di prima fascia. Questi resteranno in carica fino alla costituzione di commissioni di valutazione dopodiché godranno comunque del diritto di preferenza presso l’amministratore dove lavorano. Per la qualifica di funzionario-dirigente in prova negli enti locali, autorità indipendenti, Stato e Regioni si dovrà sostenere un corso-concorso. Dopo 3 anni e una valutazione positiva i funzionati-dirigenti in prova diventeranno dirigenti. Una volta ottenuto l’incarico, il dirigente lo manterrà per 4 anni (più eventuali 2 anni di proroga). Terminato il mandato il soggetto rientrerà nel ruolo originario e rimarrà in attesa di un nuovo incarico. Qualora la nuova chiamata non dovesse arrivare l’ex dirigente non riceverà più la parte accessoria del salario e la retribuzione base subirà ogni anno un taglio del 10%. Dopo 6 anni qualora non venga accettata la retrocessione a funzionario, il soggetto potrebbe essere licenziato. I nuovi incarichi saranno attribuiti da Commissioni per la dirigenza pubbliche che avvieranno procedure comparative con avviso pubblico. Queste commissioni terranno conto delle valutazioni che il soggetto ha ottenuto sul proprio lavoro svolto come dirigente. La riforma sulle Camere di Commercio prevede la loro riduzione a 60 (da 105) e un meccanismo per ricollocare il personale in esubero.



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