Pensioni quota 100: ultime news positive, scontro su reddito minimo con Inps
Pensioni: verso l’approvazione definitiva della quota 100 mentre è scontro per il reddito minimo tra governo e Inps. Tutte le novità del 24 aprile 2015: le ultime notizie
Prosegue con intensità il dibattito sulla riforma delle pensioni in Commissione Lavoro ma anche fuori dalla Camera. Quali le novità di oggi, venerdì 24 aprile 2015? A livello generale la soluzione più equa per assicurare una maggiore flessibilità in uscita dal lavoro si conferma essere la quota 100. Nell’ultima formulazione, modificata per far fronte alle esigenze di copertura del governo, questa prevede il requisito anagrafico minimo dei 62 anni di età. In questo modo restano penalizzati i lavoratori precoci anche se il compromesso appare inevitabile per garantire la copertura finanziaria del sistema a quote. Cesare Damiano è tornato ad insistere sui vantaggi del sistema a quote e, in particolare, della quota 100 eventualmente abbinata alla quota 41 per i lavoratori precoci.
PENSIONI: AGGIORNAMENTI SU QUOTA CENTO
NEWS PENSIONI, LE ULTIME NOTIZIE DEL 24 APRILE 2015-Ma la riforma delle pensioni non dimentica neppure gli over 55 anni che sono rimasti senza lavoro e faticano a reinserirsi. Sulla direzione da prendere per risolvere questo nodo però non c’è al momento lo stesso accordo che vige per la quota cento. Da un lato infatti il Presidente dell’Inps Tito Boeri ha manifestato l’esigenza di un reddito minimo garantito. Non è di questo avviso però Cesare Damiano: il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera infatti ha respinto un approccio assistenzialista che si limiterebbe a compensare i danni senza risolvere il problema all’origine come invece si potrebbe fare intervenendo con una riforma mirata del sistema delle pensioni. E’ evidente infatti che, se chi ha tra i 55 e i 65 anni ed è rimasto senza lavoro, avesse i requisiti per andare in pensione, anche a fronte di penalizzazioni graduali sull’assegno mensile Inps, non si creerebbe neppure l’esigenza del reddito minimo e al tempo stesso si garantirebbe un ricambio generazionale nel mondo del lavoro. Alle sue parole fanno eco quelle del ministro Poletti che nei prossimi giorni sarà chiamato a palesare le intenzioni del governo sulla riforma delle pensioni.
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