Economia

Buoni pasti elettronici aumentati a 7 euro: come si spendono e dove si usano

Buoni pasto elettronici portati a 7 euro; lo prevede un emendamento alla legge di Stabilità che estende il ritocchino verso l'alto solo ai buoni pasto elettronici…

buoni pasto


Per effetto di un emendamento alla legge di Stabilità, dal 1° luglio 2015 i buoni pasto elettronici saranno portati a 7 euro. Ben 1.71 euro di aumento dunque per coloro che hanno la possibilità di sfruttare i rimborsi delle aziende per mangiare in pausa pranzo. Ma attenzione, perché il ritocchino verso l’alto previsto dal Governo riguarda solo ed esclusivamente i buoni scontro elettronici. Un cambiamento che era nell’aria e che trova conferma adesso, in un momento quanto mai delicato per l’Italia. Ma va detto che dal 1998 non si ritoccava il valore del buono pasto, quindi la piccola modifica era forse più che necessaria.

ULTIME NEWS BUONI PASTO ELETTRONICI- In questo modo l’Italia cerca di allinearsi alla media europea, che da tempo si aggira attorno ai 7 euro per buono pasto. Quali saranno le conseguenze di una decisione simile sui consumatori? L’Openeconomics dell’Università Tor Vergata, che ha studiato i possibili effetti di un ritocco verso l’alto dei buoni pasto elettronici, individua alcune conseguenze immediate. Intanto un maggiore investimento da parte delle aziende che impegneranno 500 milioni di euro per la pausa pranzo dei loro dipendenti con conseguente integrazione di reddito di questi ultimi di circa 400 euro all’anno.

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Insomma una piccola buona notizia per tutti quei dipendenti che avranno la possibilità di vedere aumentare i buoni pasto da 5,29 a 7 euro. Inoltre, questa manovra del Governo arriva per rendere più digitale il mercato italiano, decisamente indietro rispetto a molti altri paesi europei. Per tracciare i buoni elettronici sarà introdotto un Pos unico, in grado di leggere i buoni di diversi emettitori. Un modo per facilitare la vita ai gestori di bar, ristoranti e supermercati che accettano i buoni pasto elettronici da parte dei dipendenti delle aziende. Per il momento però il Pos unico non è stato ancora introdotto e quindi si continua con il vecchio metodo, quello che prevede che ogni società emettitrice abbia uno Pos proprio.



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