Economia

Riforma Pensioni ultime notizie, novità incoraggianti per i lavoratori precoci?

Buone notizie per i lavoratori precoci che attendono la tanto attesa Riforma sulle Pensioni: le dichiarazioni di Baretta, sottosegretario all'Economia, lasciano qualche speranza. Ecco le ultime news pensioni con gli aggiornamenti del 19 agosto 2015...

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Buone notizie per i lavoratori precoci che attendono trepidanti la Riforma Pensioni che sarà varata dal Governo Renzi? Forse è ancora presto per esultare ma le dichiarazioni di Baretta, sottosegretario all’Economia, lasciano ben sperare. Sia lui che Cesare Damiano, Presidente del Lavoro alla Camera, stanno lavorando alacremente per fare in modo di trovare subito un accordo con il Governo al rientro dalle vacanze fissato per settembre. Intervistato dal Secolo XIX, Baretta ha lasciato intendere che potrebbe essere possibile l’estensione delle penalità presenti nella famosa Quota 97, quella che Damiano ha più volte proposto alla Camera come soluzione ottimale. Vediamo quindi le ultime notizie sulle pensioni con gli aggiornamenti del 19 agosto 2015.

ULTIME NOTIZIE RIFORMA PENSIONI-Le dichiarazioni di Baretta insomma sanno di buone notizie per coloro che hanno cominciato a lavorare molto presto ma che oggi, per effetto della Riforma Fornero varata durante il Governo Monti, si trovano costretti a rinunciare alla pensione. Dice Baretta: La linea della flessibilità ormai è condivisa tra parlamento e parti sociali ed anche il presidente del Consiglio Renzi ha indicato di voler andare in questa direzione. Una unica direzione che insomma dovrebbe tenere di conto delle esigenze dei lavoratori che precoci che arrivati oltre i sessant’anni, con più di quarant’anni di contributi versati alle spalle, vorrebbero anche godersi il meritato riposo.

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Baretta esclude il ricalcolo contributivo, quello che avrebbe permesso alo Stato di risparmiare un sacco di soldi ma avrebbe penalizzato oltremodo i lavoratori precoci, costretti ad andare in pensione con tagli altissimi sul valore dell’assegno. Aggiunge Boeri al Secolo XIX: Si può anche pensare a tagli più consistenti o ad una diversa modulazione, le possibilità tecniche sono più di una e sul tema sta lavorando anche l’Inps.

Una soluzione intermedia potrebbe portare i tagli fino al 12% in caso di uscita a 62 anni (8% a 63 e 5% a 64). Se ne riparlerà a partire da settembre, quando i politici torneranno ai loro posti.



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