Economia

Università, gli studenti con reddito basso non pagheranno le tasse se sostengono gli esami

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi parla della possibilità di non far pagare le tasse universitarie agli studenti con un reddito basso, purché abbiano sostenuto un certo numero di esami


Potrebbero esserci delle novità importanti nei prossimi mesi per quanto riguarda il mondo dell’università. E’ possibile infatti che verranno decise delle norme che consentiranno agli studenti con un reddito basso di non pagare più le tasse se sostengono gli esami. Si tratta di una “no tax area” in questo settore. Quindi, gli studenti che hanno un reddito che non supera una certa soglia potrebbero non dover pagare l’università purché non siano “inattivi”. L’agevolazione ha infatti come requisito il fatto di aver sostenuto un minimo di esami, al fine di evitare che queste persone si adagino sul fatto di non dover pagare. A parlare di questa possibilità è stato il presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Ma chi sono gli studenti che potrebbero essere esonerati dal pagamento delle tasse universitarie? Il limite di reddito potrebbe aggirarsi intorno ad un Isee che non supera i 13mila – 15mila euro. Tale cifra si riferisce all’intero nucleo familiare dello studente. Al momento si tratta solo di ipotesi, e il governo sta ancora vagliando la possibilità di non far pagare le tasse universitarie agli studenti con un reddito basso. E’ importante infatti che le università continuino ad avere i fondi necessari per andare avanti facendo quadrare i conti. Bisognerà capire quanto lo stato potrebbe dare agli atenei per ogni studente che non paga le tasse.

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Oltre ad avere un reddito basso e al di sotto di una certa soglia, il requisito per ottenere l’esenzione dal pagamento delle tasse della propria università è il fatto di aver superato un minimo di esami o di aver ottenuto un certo numero di crediti formativi, così da non incentivare i giovani a perdere tempo invece di impegnarsi nello studio, adagiandosi sulla possibilità di non pagare. Insomma, la decisione è ancora da prendere e l’obiettivo è quello di garantire a tutti l’istruzione.



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