Economia

Riforma pensioni ultime notizie: Ape, tutte le novità previste dal nuovo intervento previdenziale

Riforma pensioni ultime notizie: Ape, tutte le novità previste dal nuovo intervento previdenziale. Aggiornamenti e news del 19 ottobre 2016


L’Ape, l’anticipo pensionistico partirà il 1° maggio 2017. Infatti l’anticipo pensionistico è uno degli interventi contenuti nella prossima riforma delle pensioni che sarà inserita nella Legge di Stabilità per 2017. Tuttavia l’anticipo pensionistico non è ancora stato definito perfettamente. Nei mesi scorsi si è parlato a lungo sulle penalizzazioni introdotte dall’Ape. Infatti anziché il 5-7%, l’intervento prevede un percentuale del 4.5-4.6% di penalizzazione annua grazie alla detrazione fiscale del 50%. Cerchiamo di capire meglio tutte le novità dell’Ape, l’intervento contenuto nella nuova riforma delle pensioni.Innanzitutto l’Ape inizierà con una fase di sperimentazione con i nati tra il 1951 ed il 1953. Questi lavoratori potranno andare in pensione una volta compiuti i 63 anni grazie ad un prestito da restituire appena raggiunta l’età prevista dalla Legge Fornero in 20 anni in 240 rate.

RIFORMA PENSIONI ULTIME NOTIZIE: AGGIORNAMENTI E NEWS AL 19 OTTOBRE 2016-Per usufruire dell’Ape social, i requisiti necessari sono i seguenti: 30 anni di contributi per i lavori in cassintegrazione e 36 in tutti gli altri casi. Nella riforma delle pensioni sono state poi definite anche le categorie che svolgono attività pesanti o rischiose: maestre d’asilo, macchinisti e autisti di mezzi pesanti, lavoratori del settore edile e addetti alle sale operatorie. A beneficiare dell’Ape social saranno anche i disoccupati o le persone senza reddito, gli invalidi e i lavoratori che si occupano di parenti di primo grado con gravi disabilità. Per quanto riguarda le pensioni precoci la riforma prevede che questi lavoratori possano andare in pensione con 41 anni di contributi ma con gli stessi requisiti previsti dall’Ape social. Quindi per andare in pensione con 41 anni di contributi i precoci dovranno essere disoccupati senza ammortizzatori sociali, disabili o rientrare nelle categorie lavori faticosi. Unica nota differente è che i precoci a differenza di tutti questi altri lavoratori dovranno aver versato almeno un anno di contributi prima dei 19 anni per beneficiare del provvedimento. La riforma poi prevede anche la possibilità di ricongiungere gratuitamente i contributi versati nelle gestioni separate e l’equiparazione della no tax-area dei pensionati a quella dei lavoratori dipendenti.



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