Economia

Pensioni precoci quota 41: ultime notizie sui requisiti, lavoratori sperano in aggiornamento normativa

Le ultime novità sui lavoratori precoci restituiscono una "spaccatura" tra ottimismi e pessimisti. La sfida per quota 41 per tutti è ancora aperta


Finalmente si cambia. Dopo un lungo periodo di incertezze che ha turbato il sonno di molti lavoratori precoci sembra che ci si stia avviando finalmente, anche se con grande fatica, a compire un primo passo per garantire un accesso alla pensione anticipata per coloro che hanno maturato alcuni precisi requisiti.
Prima delle ultime novità sui lavoratori precoci, è importante ricordare che è stata la legge di bilancio 2017 a individuato, tra le altre, la categoria dei cosiddetti lavoratori precoci come beneficiari di attenzione normativa.


I lavoratori precoci, stando alle ultime notizie di oggi 16 marzo, per essere considerati tali devono aver versato almeno 41 anni di contributi, a prescindere dalla loro età, e devono aver lavorato almeno 12 mesi in continuativamente prima dei 19 anni. I lavoratori precoci, inoltre, devono avere anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.
Accanto a queste richieste per poter accedere alle pensione, in base alla normativa ad oggi in vigore, i precoci essere in possesso di ulteriori requisiti, come lo stato di invalidità riconosciuto superiore o uguale al 74 per cento. Nel provvedimento rientrano anche i lavoratori impegnati in attività rischiose o particolarmente pesanti, i disoccupati perché licenziati anche per giusta causa, coloro che assistono il coniuge o un parente di primo grado portatore di handicap, gli addetti ai lavori usuranti di cui al D.lvo 67/2011.
La misura sui precoci sarà in vigore dal 1 Maggio 2017 e permetterà un risparmio rispetto ai requisiti pensionistici attualmente vigenti, che stabiliscono una anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Pensioni precoci ultime notizie

Sindacati e Governo si erano dati appuntamento il 13 Marzo per fare il punto della situazione, ma l’incontro è slittato al 20 Marzo. Ad oggi 16 marzo, quindi, è questa la nuova data importante in cui ci potrebbero essere novità per le pensioni precoci.

In questa occasione si farà il punto sull’attuale situazione ed inoltre verranno richiesti chiarimenti circa l’approntamento da parte dell’INPS delle procedure di attuazione della procedura. Sono infatti molte le preoccupazione che ha destato questo ulteriore rinvio, stante che si è prossimi alla scadenza fissata dalla legge di bilancio 2017. Le opinioni si orientano verso scenari diversi. Gli scettici vedono il rinvio come un segno negativo, dettato dalla mancanza di volontà del Governo a concludere la procedura nei tempi previsti, mentre gli ottimisti sperano che questo temporeggiare possa essere ricondotto al recepimento di alcuni interventi migliorativi che erano stati richiesti. Intanto il 23 Marzo prossimo è stata indetta a Roma una manifestazione dei lavoratori precoci per richiedere un ampliamento migliorativo di quello previsto dalla legge di bilancio del 2017. É stata lanciata anche una petizione on line su change.org che al momento ha raggiunto la quota di 32 mila adesioni. Sul portale si lamenta il fatto che nonostante le 50 mila firme consegnate alla Presidente della Camera Laura Boldrini, si navighi ancora in questa sorta di limbo. Non è questa una vera novità. I lavoratori precoci in lotta per quota 41 per tutti sono infatti da sempre poco considerati dagli ambienti governativi. 

Precoci quota 41, come si calcola quota 41

Come precisato, per il calcolo della quota 41 precoci occorre essere nel cosiddetto sistema misto. In base alle ultime notizie sulla normativa, il lavoratore deve avere iniziato a lavorare 12 mesi prima del compimento dei 19 anni, in modo continuativo, ed avere anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. Il calcolo sembra agevole, ma ovviamente è tutt’altro che semplice determinare con certezza il rispetto di questo parametro. La migliore soluzione, davanti ad un apparente riscontro dei requisiti da parte del lavoratore, è quello di rivolgersi all’INPS per verificare intanto che non esistano buchi contributivi che magari non sono stati conteggiati e provvedere affinchè l’Istituto di Previdenza provveda alla rettifica. Tale operazione può essere svolta anche con l’ausilio di un patronato o di un professionista abilitato.

Anche sulla questione calcolo di quota 41, quindi, per i precoci nulla è regalato nonostante questa categoria di lavoratori abbia fatto sacrifici non indifferenti fin dall’adolescenza. La legge dovrebbe ricordarselo. Da parte nostra vi terremo aggiornati nei prossimi giorni con le ultime novità sulle pensioni precoci. 



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5 responses to “Pensioni precoci quota 41: ultime notizie sui requisiti, lavoratori sperano in aggiornamento normativa

  1. Ho iniziato a lavorare nel gennaio del 79…. Avevo 18 anni e 6 mesi … Questo nn mi colloca tra i precoci!!!
    Quando uno ha versato 40 anni di contributi ha contribuito più che sufficientemente ….Faccio il portalettere da sempre esposto a tutte le intemperie e credo sia ingiusto che debba versare 43 anni per avere diritto a una pensione….. È una vergogna!

  2. Zanon Diego, che abbia iniziato a lavorare a 14 anni o a 20 41 anni sono sempre 41anni . I nostri politici inventano parametri o paletti di questo tipo solo per ridurre al minimo il numero degli aventi diritto. Abbiamo capito che non ci sono risorse !!! attendiamo il fallimento anche del sistema pensionistico e andiamo a fare compagnia alla Grecia. Raccomando alla classe politica però di non intervenire sui vitalizi perche quelli sono diritti acquisiti mentre per i poveri sudditi le regole si possono cambiare in un attimo, anche quella di togliere completamente la pensione cosa che prevedo succederà !!!!!!!!!!!!!

  3. votero’ 5 stelle per fare un dispetto ai politici. pd ds fi fd ncd ect ect .
    cosi vanno a casa. la pacchia e ‘ finita. 41 anni di lavoro e ancora non basta.vergognaììììììììììììììììì

  4. Per cambiare la situazione basta fare una cosa sola:
    Votare e far votare movimento cinque stelle. Non e’ mai possibile che quei pezzi di merda dei nostri beneamati e nullafacenti politici devono decidere per noi il peggio,inventandosi chissà quali condizioni peggiorative per poi dire che non ci sono risorse e che dobbiamo fare sacrifici perche’la”grande”europa(si con la e piccola perche’e’un’europa piccola)c’è lo chiede,mentre loro godono da sempre dei benefici che per nulla al mondo rinuncerebbero o si ridurrebbero. Guardate come stanno riducendo l’Italia,stiamo diventando una nazione di morti di fame,mentre loro se la godono alla grande.
    Quarantuno anni di contributi lavorativi sono piu’che sufficienti per andare in pensione e deve valere per tutti,perche’sfido chiunque a raccimolare cosi tanti anni di contributi,mentre la”corte nobiliare”di quei quattro ignoranti di politicanti che ci governano si sono fatti le loro belle leggi che noi finanziamo,e si sono inventati di tutto e di piu’per rubare quanti piu’benefici possibili.
    C’e’bisogno di cambiamento,e il cambiamento lo fanno i giovani,ma dove sono?
    Ragazzi svegliaaa, vi stanno rubando il futuro.
    Un caro saluto a tutti.

    Onofrio ’58

  5. lavoro come panettiere artigiano da 41 anni. Se non sono dipendente non posso andare in pensione come precoce.
    HO AVUTO UN INFARTO GRAZIE ALLO STRESS E SUBITO SEI INTERVENTI ALLE GAMBE. il lavoro è finito grazie agli ipermercati e supermercati.
    Volete il sangue? Non posso darvi più nemmeno quello visto che ho fatto il donatore fino a quando non mi sono ammalato.
    Siamo distrutti psicologicamente e fisicamente. Grazie governo grazie. Luciano

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