Persone Scomparse

In attesa del processo per l’omicidio di Roberta Ragusa: trovato un triste biglietto della figlia

Le ultime notizie sul caso Roberta Ragusa: Giallo pubblica un biglietto mandato dalla figlia di Roberta ad Antonio Logli


Si attende il 6 marzo. Questa è la data di inizio del processo per omicidio. Roberta Ragusa è morta e si cerca il suo assassino. Per Antonio Logli l’accusa è quella di omicidio e di distruzione di cadavere. Sarà un processo anomalo appunto perchè non si ha il corpo della vittima ma non è il primo caso. Mentre gli inquirenti continuano a raccogliere le prove che servirebbero a dimostrare la colpevolezza dell’uomo, spuntano e arrivano ai media, delle apparenti dimostrazioni o “prove” di come i figli di Roberta e la stessa donna, non vivessero bene il rapporto con il Logli. Di cosa parliamo? La rivista Giallo pubblica un articolo dedicato al caso Ragusa e parla di un biglietto di auguri scritto dalla figlia di Antonio in occasione del suo compleanno pochi giorni prima della scomparsa di Roberta. Un biglietto in cui la piccola rimprovera al padre il fatto di esser stato assente e di “non scendere mai” di promettere e di non mantenere. Ma a che cosa si riferisce la bambina? Si ipotizza che la tristezza della piccola come quella della Ragusa fosse legata al fatto che Logli era troppo concentrato sulla sua vita privata, quella in cui si dedicava a Sara Calzolaio ma non alla moglie e ai figli.

Babbo ti voglio bene ma vorrei che ti dedicassi di più a me come quando ero piccola” le parole della bambina non sono diverse da quelle che  Roberta appuntava sul suo diario. Anche la donna infatti lamentava il fatto che era sempre e solo lei a doversi occupare dei bambini in quanto il marito era troppo impegnato in altri affari. Gli affari erano quelli privati visto che da anni il Logli portava avanti una relazione clandestina con Sara.

Roberta quindi non era la sola a risentire del fatto che suo marito dedicasse molto tempo a Sara, anche i bambini si erano accorti che c’era qualcosa di strano nel rapporto con il loro papà.



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