Politica

Referendum Costituzionale 2016: si o no? Perchè votare?

Referendum costituzionale 2016 si o no? Domenica 4 dicembre 2016 gli italiani saranno chiamati alle urne per decidere sull'approvazione o meno della riforma costituzionale: per cosa si sta votando effettivamente?


Domenica 4 dicembre 2016 l’Italia è chiamata a votare il referendum sulla riforma costituzionale: gli occhi dell’Europa saranno puntati tutti sul Belpaese, mentre tra i nostri connazionali non ci si stanca mai di ripetere – attraverso la pubblicità tradizionale o tramite gli ormai abusatissimi social media – le proprie ragioni del Sì e quelle del No. Una cosa sembra certa da tempo: qualunque sarà l’esito del voto, il peso politico avrà la sua importanza, tanto da far passare in secondo piano l’aspetto e i contenuti della riforma vera e propria. Infatti c’è chi voterà Sì e chi voterà No senza conoscere in maniera approfondita i motivi dell’una o dell’altra risposta, ma solamente per dare una carezza o uno schiaffo al governo Renzi, nella speranza rispettivamente che il premier resti alla guida dell’Italia o, come ha promesso – promessa comunque da verificare – lasci la carica. Gli italiani, che non eleggono il presidente del consiglio da anni, andranno a votare anche solo per “dire no” a Matteo Renzi? Questo il dubbio e poche le certezze su quello che succederà prima, durante e dopo il voto per il referendum Costituzionale 2016. 

REFERENDUM COSTITUZIONALE 2016: SI O NO? PERCHE’ SI VOTA?

In queste settimane ascolteremo in tv, in radio e leggeremo sui giornali i diversi pareri che ci porteranno dalla parte del si o dalla parte del no. Domenica 4 dicembre, dalle ore 7 alle ore 23, gli italiani si recheranno alle urne per approvare o bocciare la riforma costituzionale. Per cosa si vota esattamente? La scheda sulla quale apporremo il nostro voto reciterà il seguente testo: 

Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizione per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione dei numeri parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?

Un testo questo che ha fatto sollevare qualche obiezione dalle cariche politiche e istituzionali, proponendo l’incostituzionalità del quesito proposto poiché in un unico testo vengono inseriti diversi argomenti slegati tra loro, portando pertanto gli elettori a votare Sì o No a tutto, anche qualora si fosse d’accordo o non con uno dei punti sopraccitati.

Minacce di rinvio a parte, il 4 dicembre il voto è stato ufficializzato. Il Sì prevederà il via libera alla riforma della costituzione, mentre il No bloccherà il disegno di legge. L’esito non sarà dato dal quorum, bensì dalla maggioranza dei voti – a differenza di quanto accaduto nel referendum delle trivelle.


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