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E’ morto Bernardo Provenzano uno dei boss mafiosi più pericolosi di sempre

E' morto Bernardo Provenzano uno dei boss mafiosi più pericolosi di sempre, il capo di Cosa Nostra


All’età di 83 anni finisce la vita di Bernardo Provenzano: una vita fatta di mafia, di omicidi, di ordini impartiti contro tutto e tutti. Muore il 13 luglio 2016 uno dei boss mafiosi più pericolosi di sempre. Nato a Corleone nel 1933 Bernardo Provenzano, detto Binnu u’ Tratturi, muore in ospedale a Milano, dove era detenuto nel reparto dedicato ai carcerati. Da anni era in coma in stato vegetativo. Con la sua morte se ne va un pezzo della storia di Cosa nostra, Provenzano è stato considerato per molto tempo a capo dell’organizzazione mafiosa dal 1993 al giorno del suo arresto. Era stato arrestato nel 2006, dopo anni di latitanza. Ha scontato in carcere dieci anni di pena, ne avrebbe dovuti passare agli arresti, molti di più per tutti i crimini che ha commesso nella sua vita da boss della mafia. Una “carriera” iniziata prestissimo che lo ha portato poi al comando di cosa nostra, nel 1993.

Numerose le condanne che avrebbe dovuto scontare in carcere e gli omicidi di chi è stato mandante. Nel 1995, nel processo per l’omicidio del tenente colonnello Giuseppe Russo, Provenzano venne condannato in contumacia all’ergastolo insieme a Salvatore Riina, Michele Greco e Leoluca Bagarella; lo stesso anno, nel processo per gli omicidi dei commissari Beppe Montana e Antonino Cassarà, venne pure condannato in contumacia all’ergastolo insieme a Michele Greco, Bernardo Brusca, Francesco Madonia e Salvatore Riina, a cui seguì il processo per gli omicidi di Piersanti Mattarella, Pio La Torre e Michele Reina, nel quale gli viene inflitto un’ulteriore ergastolo in contumacia insieme a Michele Greco, Bernardo Brusca, Salvatore Riina, Giuseppe Calò, Francesco Madonia e Nenè Geraci. Sempre nel 1995, nel processo per l’omicidio del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, del capo della mobile Boris Giuliano, e del professor Paolo Giaccone, Provenzano venne condannato all’ergastolo in contumacia insieme a Salvatore Riina, Giuseppe Calò, Bernardo Brusca, Francesco Madonia, Nenè Geraci e Francesco Spadaro. E poi la strage di Capaci: l’omicidio del giudice Falcone, di sua moglie, degli uomini della scorta. E ancora a pochi giorni da quella tremenda strage, l’assassinio del giudice Borsellino e degli uomini della sua scorta. La strage di Viale Lazio, l’omicidio del giudice Chinnici, tutti omicidi di cui Provenzano è stato il mandante.



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