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L’allarme di Quintino Marcella etichettato come bufala: si cerca la responsabile

L'allarme di Quintino Marcella etichettato come bufala: si cerca la responsabile. Ecco le ultime news


Si sarebbe potuto fare qualcosa di più se solo chi ha lanciato l’allarme fosse stato creduto? Con i se e con i ma, con il senno del poi, è facile dare giudizi. Non sapremo mai cosa sarebbe potuto succedere agli ospiti dell’Hotel Rigopiano ma sembrerebbe certo che, la persona che ha lanciato l’allarme, Quintino Marcella, non sia stato creduto. E le indagini vanno avanti per cercare di capire cosa sia successo. In questo senso non ci sono grosse difficoltà nella ricostruzione visto che le varie telefonate fatte dal datore di lavoro di Parete, sono state registrate. Marcella, dopo aver ricevuto la telefonata disperata di aiuto su Whatsapp di Giampiero, cerca di mettersi in contatto con chi può aiutare il suo amico e la sua famiglia. Inizia chiamando il 113, la sua prima chiamata arriva intorno alle 17,30. Ma quando l’uomo insiste, capisce che c’è qualcosa di strano, pare che si pensi, ai piani alti, che si tratti di una bufala. Come si sente dalle conversazioni fatte tra Quintino Marcella e le persone che interagiscono con lui, i primi centralinisti, decidono di passare la chiamata a una persona che avrebbe potuto decidere. Secondo Il Messaggero, che porta avanti una inchiesta in questo senso, la persona che parla di bufala, sarebbe una dirigente della prefettura di Pescara. Nessuno credeva a questa slavina. Lo stesso Marcella spiega che ha avuto la sensazione di non essere creduto, e che per questo ha fornito dati, ha detto di essere un docente, ha spiegato chi c’era in quell’albergo ma nessuno al telefono gli ha chiesto magari proprio il numero di quell’uomo che aveva chiesto aiuto. E la risposta che si è sentita dare è stata sempre la stessa: “Due ore fa abbiamo chiamato in Hotel ed era tutto ok”. Inoltre pare che il signor Marcella, disperato per le sorti del suo amico e della sua famiglia, si sia anche sentito dire che se avesse continuato con le telefonate, sarebbe poi stato denunciato per procurato allarme. 

LE PAROLE DEL PREFETTO-“Oltre alla telefonata in questione, sulla quale per correttezza non faccio commenti a indagine in corso – assicura il prefetto Provolo -, quel pomeriggio altre segnalazioni sul crollo di un albergo a Rigopiano sono state rimbalzate alla nostra sala operativa dal 118 e da altri centralini del soccorso pubblico. L’intervento, insomma, si è attivato rapidamente”.



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