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Hotel Rigopiano ultime notizie: la telefonata che ritarderebbe i soccorsi tra il direttore dell’albergo e la prefettura

Hotel Rigopiano ultime notizie: la telefonata che ritarda i soccorsi tra il direttore dell'albergo e la prefettura. Ecco il testo completo di quello che si dicono al telefono


Dopo il tempo del dolore arriva quello delle risposte. Le risposte cercate dai familiari delle vittime che vogliono sapere perchè i soccorsi sono partiti per l‘hotel Rigopiano, più di due ore dopo il primo allarme. Perchè nessuno ha creduto alle parole di Giampiero Parete? Perchè nessuno ha creduto alle parole dell’amico dell’uomo, il signor Marcella, che in tutti i modi ha cercato di spiegare quanto la situazione fosse tragica? In questi giorni tristi, sono state tantissime le telefonate registrate rese note a tutti e diffuse sui vari mezzi di stampa. E’ di oggi l’ultima chiamata resa nota, quella tra un funzionario della prefettura e Bruno, il direttore dell’Hotel Rigopiano, nipote di una delle vittime, Roberto del Rosso. L’uomo viene contatto dalla prefettura, che ha ricevuto l’ennesima richiesta di aiuto, probabilmente si fa riferimento alla chiamata di Parete, visto che il funzionario spiega in un secondo momento, che stanno provando in continuazione a chiamare a quel numero ma che nessuno risponde ( facendo intendere che si possa trattare di uno scherzo magari, visto che se si fosse trattato invece di una urgenza, avrebbe sicuramente risposto). Riportiamo il testo integrale di questa telefonata che stamattina è stata resa nota ( l’audio della telefonata è stato trasmesso anche in maniera integrale nella puntata de La vita in diretta in onda il 2 febbraio 2017). 

Precisiamo che la telefonata è stata fatta intorno alle 17,40 poco dopo la prima richiesta di aiuto di Parete che chiama il 118 alle 17,08. La valanga quindi è caduta prima delle 17,00 per cui il direttore, aveva sentito lo staff dell’Hotel prima delle 17. Quando parla con la prefettura, non ha presumibilmente notizie da quasi un’ora. 

Funzionario prefettura: «Oh Bruno ciao, senti fammiti chiedere una cosa, tu fai il direttore su a Rigopiano?».
Di Tommaso: «Sono l’amministratore».
Funzionario: «Sai com’è la situazione su?».
Di Tommaso: «Tragica. Sto rientrando a casa in questo momento».
Funzionario: «La strada è chiusa?».
Di Tommaso: «Certo che è chiusa… ma pure Farindola».
Funzionario: «Io sto alla sala operativa della prefettura: ma tu riesci a parlare con qualcuno su?».
Di Tommaso: «No, solo whatsapp»
Funzionario: «Allora vedi un pochettino, perchè abbiamo ricevuto… aspetta un attimo che ti faccio parlare direttamente col direttore… abbiamo ricevuto una telefonata un pò strana, volevamo accertarci un attimino… Dottor Lupi dove sta? Aspetta che ti passo direttamente il dirigente, il responsabile».
Lupi: «Pronto? Sono il dottor Lupi… sono stato spesso ospite da voi, ultimamente proprio quando è successo il secondo terremoto e ho visto che la struttura è in cemento armato. Adesso abbiamo avuto una telefonata di una persona che diceva che all’hotel Rigopiano c’erano feriti per crolli, etc. Abbiamo una telefonata registrata alla nostra centrale operativa…»
Di Tommaso: «Ma no…chi l’ha fatta…»
Lupi: «…attenzione, questa telefonata registrata al nostro sistema 118… non risponde poi più.. a noi il numero ci appare sempre benchè ci si metta trucco, trucchetto, ‘anonimò eccetera… Tu hai notizia?»
Di Tommaso: «Ma certo che ho notizia, no no..»
Lupi: «quindi tutto a posto…»
Di Tommaso: «cioè tutto a posto nel senso che…».
Lupi: «Benissimo, mi fa grande piacere. Tra poco a metà febbraio sarò di nuovo vostro ospite. Che devo dire? L’importante è che è sicuro che non ci sia niente».
Di Tommaso: «No.. Io sono stato fino a mò in collegamento tramite whatsapp...».
Lupi: «perfettissimo…» .
Di Tommaso: «…noi abbiamo una parabola per cui il segnale Internet è garantito, io riesco a comunicare con whatsapp. Tutto qua, insomma».
Lupi: «Perfetto.. direttore mi da un gran sollievo.. Noi dobbiamo sempre accertarci, con l’aiuto qui del nostro amico comune. Va benissimo, grazie grazie».
Di Tommaso: «Niente, grazie, arrivederci».



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