Festività

San Valentino: tra apprensioni e aspettative, va in scena la resa del sentimento al capitalismo

San Valentino è la festa degli innamorati, ma anche un fattore di marketing. Tra apprensioni e aspettative, si studiano i modi per non deludere, una resa del sentimento al capitalismo


Una ricorrenza discussa. San Valentino è per molti solo un fattore di marketing ed ogni anno, crogiolati dal romanticismo, milioni di persone si scambiano regali in segno dell’amore. Tra cristianesimo e paganesimo, il 14 febbraio va in scena la resa al capitalismo del sentimento.

San Valentino – scrive Antonella Casilli de Il teatro naturale -, santo di origine presumibilmente romana del III secolo, conquista nell’epoca vittoriana uno spazio mai occupato prima e che, da semplice tradizione qual era per gli inglesi evolve in caposaldo della società, mezzo efficace per veicolare categorie morali, sentimenti edificanti, istruzioni sull’ordine sociale […] una festa che, in nome dell’amore impone di comportarsi sempre e comunque da consumatori“.

Niente di più vero. Questa resa al capitalismo del sentimento, ha i suoi effetti ed anche, pensate, le sue controindicazioni. Uno studio della Northwestern University negli Stati Uniti, dopo aver riscontrato la crescente apprensione degli innamorati all’alba della festa, ha suggerito una sorta di patto pre-14 febbraio. “C’è chi vuole una dozzina di rose e chi si accontenta di una telefonata, l’importante è capire prima i desideri del partner” ha spiegato la psicologa clinica Lisa Gordon. In effetti, tanto più alte sono le aspettative, tanto maggiore è la possibilità d’incappare in una delusione: “per questo – afferma ancora la Gordon – è opportuno allineare i desideri, riflettendo magari su precedenti esperienze. Se poi le cose non vanno come ci si sarebbe aspettati – sottolinea la dottoressa – meglio fare buon viso a cattivo gioco: la mancanza di gesti speciali non vuol necessariamente significare mancanza di amore: può essere semplicemente l’umore di quella particolare giornata. L’importante è lasciarsela alle spalle, senza guastare le altre 364 di rapporto sereno”.

L’uomo ci tiene di più – Un sondaggio realizzato da PromoQui.it ha riscontrato che il 61% degli uomini è convinto che si tratti di una ricorrenza tutto sommato romantica, anche se un 19% ha evidenziato la “nefasta” idea di dimenticarsi della data e di avere poi problemi con la partner. La maggioranza delle donne invece pensa che sia una festa soprattutto commerciale (56%), ma continua a confidare in una certa quota di romanticismo un congruo 53%. In ogni caso, il 44% delle persone del gentil sesso celebrerà in qualche modo la ricorrenza mentre solo il 26% delle donne si limiterà a ignorarla. Insomma, perché perdere l’occasione di ricevere un regalino?

Festa commerciale o commemorazione dell’amore, San Valentino rimane e rimarrà una ricorrenza speciale. Ed intatte, rimarranno anche le apprensioni pre-14 febbraio. Non sappiamo quanto possa incidere il patto suggerito dagli psicologi della Northwestern Univeristy, di sicuro, è sempre meglio mettere le mani avanti ed organizzare, magari, una bella giornata assieme al partner. D’altro canto, una giornata su 365 non cambia lo stato della coppia. Quindi, forse, sarebbe meglio non darci così tanto peso.



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