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Andrea Bufano scrive dal carcere ad un anno da Neve a Giugno

"La cosa più bella che possiamo regalare a una persona,è il nostro tempo". Così si conclude una lettera aperta che Andrea Bufano ha scritto dal carcere a un anno dalla presentazione di Neve a Giugno


Un anno fa Andrea Bufano presentava a Martano il suo libro Neve a Giugno. Del caso Bufano questo sito si è occupato fin dal primo minuto, provando a dare una narrazione il più equilibrata possibile di quella che è stata l’avventura di questo ragazzo che con le sue sole forze era riuscito a lasciarsi alla spalle un passo di delinquenza e tossicodipendenza trovando nella scrittura un validissimo alleato per quella che è stata la sua rinascita. Chi ha seguito il caso, sa perfettamente che Andrea è detenuto oggi nel carcere di Lecce (Andrea leggi anche: Bufano Bufano torna in carcere, dignità e fiducia nella giustizia non vengono meno). Chi ha seguito il caso sa che per Andrea è sempre necessario il sostegno esterno di chi ha creduto in lui ma non per pietismo ma come attestazione di fiducia nel coraggio che Andrea ha mostrato in un anno di battaglie portate avanti sempre con la testa alzata. E’ per questi motivi che abbiamo deciso di pubblicare la lettera che Andrea ha scritto dal carcere ad un anno esatto da quella prima presentazione di Neve a Giugno da cui tutto nacque.

Lecce 1 febbraio 2016

La vita è strana, stranissima, ci sono attimi, momenti, ore giorni che te li ricordi per tutta la vita, oggi è 1 febbraio 2016, anche se questa lettera verrà pubblicata dopo il 1 febbraio, per tanti è una data come le altre per me è un giorno indelebile.

Sono le 18:30 del 1 febbraio 2016 e ricordo perfettamente cosa stavo facendo e dove mi trovavo l’1 febbraio 2015 allo stesso orario.
Era di domenica e mi trovavo nel mio paese natale a Martano (LE). Era il giorno della mia Rinascita ufficiale, mi denudavo pubblicamente davanti a una sala conferenze con oltre 400 persone e in prima fila c’erano i miei genitori molto emozionati. Per me era come se mi stessi sposando,così si pronunciò Tiziana Colluto (giornalista salentina di Telerama e Il Fatto Quotidiano) che presento il mio libro autobiografico ed auto-prodotto “NEVE A GIUGNO”. Ero emozionato anche quella sera e per due ore ho raccontato a persone di ogni età la mia storia, i miei eccessi, i miei errori, la mia autocritica ma anche un po di autostima. Per la prima volta dal vivo e guardando negli occhi tutto i presenti, ho ammesso pubblicamente i miei errori. Un conto, infatti, è scriverli, un conto è metterci la faccia e dire tutto ciò a voce. Quella sera erano presenti molti miei amici venuti da ogni paese del Salento e persino Angelo della Svizzera. E’ stato il giorno bello della mia vita il 1 febbraio 2015,RINASCEVO!!!

È passato esattamente un anno da quella domenica. Oggi, un anno dopo, è lunedì. Sono successe moltissime cose da quella sera come l’essere contattato dai rappresentanti di istituto di vari Licei del Salento. Chi lo avrebbe mai pensato che io sarei mai andato a parlare nei licei ai ragazzi, ai quali, ovunque, ho raccontato del modo con cui sconfitto la dipendenza dalla cocaina, dal gioco d’azzardo, dal sesso sfrenato e da tutti gli altri eccessi. Se me lo avessero detto un giorno che sarei andato a parlare nelle scuole non ci avrei scommesso una lira. Ma non sono stato solo nelle scuole ma anche al Sert, in alcune librerie, nei Comuni e nei Centri Culturali. Fu così che la mia vita, la mia nuova vita,iniziò a prendere forma. Ma la mia vita è stata fatta sempre di salite e di discese…meglio così altrimenti sarebbe stato noioso parlare sempre in rettilineo.

Lo scorso anno a quest’ora c’era la sala conferenza gremita per la presentazione di un Libro e la Rinascita di un Uomo. Oggi invece sono seduto su uno sgabello dentro quattro mura (sono recluso per un reato di 15 anni fa, ossia in un’altra vita) e mentre scrivo, alzo la testa e guardo la finestra con le sbarre che si affaccia e mi fa vedere la Tangenziale Est di Lecce. Si tratta di quel tratto di Tangenziale Est che ogni volta che lo percorrevo e passavo vicino l’uscita 3, mi induceva a pensare: “Cazzo, là dentro ho buttato i miei migliori anni della mia gioventù non devo più tornarci“.

Ogni volta che mi ripetevo tale frase, in me maturava la mia redenzione mentre magari un’altra persona avrebbe mollato e avrebbe detto:”Ma chi me lo fa fare a fare il bravo tanto non serve a nulla“.
Io invece sono maturato e ho affogato il mio passato. Il mio essere ribelle rimarrà sempre, perché io sono contro le ingiustizie le prepotenze e la maleducazione, ma di delinquere ormai avevo smesso dal 5 novembre 2005 e quindi è veramente una guerra persa se qualcuno spera che io ritorni a delinquere per poter finalmente puntarmi il dito e pronunciare quella frase che tanto vorrebbero pronunciare “ECCOLO NON È CAMBIATO MAI!!!”.
Nella vita a volte bisogna rassegnarsi e quindi chi sperava in una mia ricaduta dovrà rassegnarsi e dovrà rimettere in tasca quel dito che tanto voleva puntarmi.

Quando uscirò da qua dentro non uscirò allo sbaraglio ma uscirò con un lavoro. Eh si dopo tanti anni avrò anche io un lavoro assicurato e con lo stipendio e ve lo sto annunciando con grande gioia e felicità. Quando arriverà il momento dirò dove e quando inizierò a lavorare, ammesso che almeno mi sarà concessa la possibilità di lavorare e mi verranno concessi gli affidamenti sociali…altrimenti pazienza mi farò 3 anni e uscirò il 22 gennaio 2019.
Sono sincero nel dire che tuttora capisco il senso della mia permanenza in carcere ma ci devo stare e ci sto perchè vuol dire che fa parte del percorso e per chi sa aspettare,tutto arriva e tutto passa.

Nonostante sono rinchiuso dentro quattro mura e sono privato di ogni tipo di libertà personale, posso assicurare per certo che sono più LIBERO io di tante persone agonizzanti portatori di maschera, con le loro menti insabbiate di pregiudizio e incapaci anche di capire cosa vogliono e di cosa vanno in cerca. Io sono LIBERO dentro e questo nessuno potrà mai vietarmelo.
In questi due mesi di detenzione mi avete scritto in tantissimi e come vedete vi sto rispondendo pian piano a tutti. In tutte le lettere che ho ricevuto c’è una frase che in tanti mi hanno scritto: “Andrea non prendevo una penna e un foglio di carta da una vita“.
Mi fa molto piacere, soprattutto mi fa piacere e porterò sempre nel cuore chi in questi due mesi ha trovato 5 minuti della propria vita dedicandomi un po di tempo e inviandomi una lettera dimenticando per attimo quel touch screen e quello schermo ha schiavizzato in tanti in questo XXI secolo,perché se è vero che dobbiamo camminare pari passo con il tempo e quindi non rimanere indietro, è pure vero che le emozioni che trasmette una lettera,non le trasmette nessun post, nessun mi piace, nessun retwitt, nessun cuoricino. Nessuna di queste cose potrà prendere prendere il posto dei sentimenti veri e sinceri che sono incisi e immortalati su un foglio bianco.

Mio fratello Riccardo mi ha inviato tutti i commenti e vi ringrazio per il sostegno morale perchè questo mi da capire che ho fatto la giusta ad aver cambiato vita. E’ vero che io mi sono fatto tanta autocritica ma è anche vero che io ora ho la coscienza pulitissima. Ogni giorno ai tg in televisione danno sempre notizie tristi, di suicidi e omicidi, di femminicidi, infanticidi e via dicendo, accantonando le storie a lieto fine perché, lo posso dire con orgoglio e soddisfazione la mia è una storia a lieto fine, perché ho dimostrato con i fatti e sono l’esempio che nella vita tutti possiamo commettere degli errori ma tutti possiamo cambiare vita e rifarci una vita,e non essere marchiati a vita e condannati alla “MORTE CIVILE”.
Sono le 19:04 e dopo questa lettera mi sento ancora più LIBERO e prometto a chi tifa per me che ritornerò più forte di prima. Ed io le promesse le mantengo sempre.
Alla prossima.

Con affetto
Andrea Bufano

La cosa più bella che possiamo regalare a una persona,è il nostro tempo.”
Andrea Bufano

P.S. Ringrazio chi mi sta aiutando,sapete chi siete,grazie .

 

Ricordiamo l’indirizzo per scrivere ad Andrea:

Andrea Bufano

Casa Circondariale di Borgo San Nicola

73100 Lecce



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