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Epidemia poliomielite in Siria: minaccia per tutta l’Europa

L'epidemia poliomielite diffusa in Siria potrebbe rappresentare una minaccia anche per l'Europa. Il rimedio è ricorrere ai vaccini


Secondo quanto riferiscono su The Lancet gli infettivologi Martin Eichner dell’Università di Tubinga e Stefan Brockmann del Reutlingen Regional Public Health Office pare che il virus della poliomielite si stia diffondendo in Siria e che possa esser reintrodotto in aree che sono state «polio-free» per decenni. A quanto pare tale epidemia adesso rappresenta una minaccia anche per l’Europa. Molte le persone che scappano dalla Siria, cercando rifugio negli Stati vicini. Da quanto avrebbero riferito gli esperti pare che i Paesi europei oggi utilizzano il vaccino antipolio inattivato (Ipv), a discapito della vaccinazione antipolio orale (Opv). L’Ipv appare molto efficace nella prevenzione della poliomielite. Tale vaccino però fornire soltanto una protezione parziale contro l’infezione. Sono decenni che in Europa non circola più il virus della poliomielite. La trasmissione dell’epidemia può evitarsi solo con il vaccino.  Gli esperti informano, dunque, che nelle regioni d’Europa dove la copertura vaccinale è bassa, tra cui la Bosnia-Erzegovina , Ucraina e Austria, l’immunità cosiddetta «di gregge» potrebbe non bastare per prevenire la trasmissione sostenuta del virus della polio, una volta che esso verrà reintrodotto nella comunità. Dal momento che un’infezione su 200 provoca la malattia sintomatica, pare che gli esperti calcolano che il virus potrebbe rimanere in circolazione per quasi un anno.  Per gli esperti risulta insufficiente vaccinare solo i profughi siriani, da quanto è stato  raccomandato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
L’Oms ha deciso di vaccinare più di 20 milioni di bambini  Siria. All’inizio l’idea era quella di vaccinare due milioni e mezzo di bambini nel Paese e altri sei milioni in sei paesi confinanti. In seguito alla conferma del focolaio siriano il numero verrà raddoppiato, rendendo così necessarie 50 milioni di dosi. Alcune di queste verranno utilizzate per altri programmi.

«Se c’è una reinfezione in Medio Oriente – spiega Bruce Aylward dell’Oms riportato dal New York Times – è necessario uno sforzo più massiccio». Il primo focolaio di poliomielite dal 1999 a questa parte è stato registrato in Siria nelle settimane scorse e ha provocato la paralisi a 10 bambini rischiando, secondo l’Oms ,di colpirne altre centinaia di migliaia nella regione. Il virus è di origine pakistana, ma si attendono dei risultati sulla sequenza genetica.

Carlo Signorelli, vicepresidente della Societa Italiana di Igiene e Medicina Preventiva, sulla situazione in Italia invece riferisce che: “In Italia i tassi di copertura per la vaccinazione antipolio sono altissimi, superiori al 95%, e questo ci mette al sicuro perché è dimostrato scientificamente che un virus non può circolare in una popolazione con una copertura così alta. Le persone in arrivo rappresentano un possibile rischio, ed è per questo che si deve far sì che i livelli restino alti».



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