LifeStyle

Buone abitudini? Sfatiamo cinque consigli della nonna

Non tutto quello che ci viene trasmesso come insegnamento da piccoli è corretto. Sfatiamo cinque miti relativi ad altrettante buone abitudini o apparentemente tali


Le buone abitudini che ci sono state tramandate dalle nonne di generazione in generazione sono moltissime. Vere e proprie perle di saggezza che hanno accompagnato la nostra vita sin da bambini e che sono diventate ormai comportamenti irrinunciabili nell’arco della nostra giornata. Ma siamo conviti che queste buone abitudini, buone, lo siano realmente? Di seguito sfatiamo alcuni miti della nonna come che sia indispensabile lavarsi i denti dopo ogni pasto o che più ci si lava le mani più si è puliti!

Partiamo dai denti: è assolutamente corretto raccomandare ai più piccoli di lavare i denti con frequenza ma arrivare ad imporre di usare lo spazzolino dopo ogni pasto può essere sbagliato. Un esempio su tutti: esistono alcuni cibi come il caffè o le arance caratterizzati da un altissimo livello di acidità in grado di erodere lo smalto dei nostri denti. Se prima di passare lo spazzolino non attendiamo almeno una mezz’ora, con le setole andremo a peggiorare la lesione causata dall’acido degli alimenti sopracitati senza dare al calcio la possibilità di ridepositarsi sul dente.

Stesso discorso vale per il lavaggio delle mani: lavarle va bene ma non troppo spesso! Addirittura lavare spesso le mani può essere sintomo di un disordine ossessivo, di una fobia nei confronti di germi e batteri. La maggior parte dei detergenti contiene un ingrediente chiamato triclosan che a lungo andare può sviluppare delle resistenze rendendo il lavaggio delle mani inutile.

Bere l’acqua in bottiglia va bene, soprattutto se si soffre di problematiche di digestione o legate alla presenza di calcoli nei reni, ma non bere mai l’acqua del rubinetto è un male perché porta la persona ad avere carenze di fluoricidi che nelle acque commercializzate vengono eliminati. Tra gli effetti collaterali l’indebolimento dei denti.

Saltare i pasti per poi recuperare è una delle abitudini più scorrette che si possa immaginare di trasmettere ad un bambino! Anche qui, se si è partecipato ad un banchetto molto consistente come in occasione di festività natalizie o matrimoni, saltare la cena per mancanza di appetito  è un comportamento normale. Pensare di nutrirsi seguendo questo modus operandi è chiaramente invece un atteggiamento deleterio soprattutto perché non aiuta a perdere peso ma a gettare le basi per la formazione di antiestetici cuscinetti di grasso.

Infine, un discorso a parte deve essere fatto per gli integratori vitaminici. Sopperire alla mancanza di vitamine nel corpo è un conto, eccedere perché convinti che “più vitamine ci sono nel corpo meglio è” …è un altro! Addirittura la vitamina A può rivelarsi tossica mentre la vitamina C contribuire alla comparsa di problematiche dell’apparato digerente come gastriti e conseguenti problematiche intestinali.

 



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