LifeStyle

Arrabbiarsi aumenta il rischio di avere un ictus o un infarto

Secondo uno studio americano, arrabbiarsi spesso e avere un temperamento irascibile, aumenta il rischio di avere un infarto o un ictus. Scoprite qual è il momento più rischioso


Le due ore successive ad un forte attacco di rabbia potrebbero essere fatali per la persona che con tanta foga se la prende per qualcosa con qualcuno, urlando e sbraitando, insomma perdendo il controllo arrabbiandosi. Arrabbiarsi provoca infatti un innalzamento del rischio di avere un infarto o un ictus: un attacco di rabbia molto forte può essere addirittura l’innesco di un episodio cardiovascolare importante e molto grave come appunto un attacco di cuore.

A parlare del fatto che arrabbiarsi aumenta il rischio di avere un infarto o un ictus è un recente studio proveniente dagli Stati Uniti d’America. Secondo quanto pubblicato sull’European Heart Journal a rischio sono soprattutto coloro che – avendo un carattere particolarmente fumantino – tendono ad arrabbiarsi spesso e in modo intenso, anche più volte al giorno. Il legame tra le due cose ancora non si conosce bene e sono infatti gli stessi ricercatori americano dell’Harvard School of Public Health ad affermare di voler proseguire con l’indagine. Una delle potenziali soluzioni preventive quindi potrebbero essere le terapie anti-stress ma per esserne sicuri – sostengono i ricercatori – si dovrà prima capire con precisione quale sia il legame tra arrabbiatura e infarto e ictus.

Intanto il dato di fatto rimane: i soggetti particolarmente irascibili sono quelli più a rischio e le due ore successive allo sfogo sono quelle decisive. Se entro questo tempo non si verifica nulla, il soggetto potrebbe quindi definirsi “fuori pericolo” fino all’attacco di rabbia successivo. Sembra una battuta ma non è così: chi si arrabbia frequentemente aumenta il rischio di avere un attacco di cuore di circa 5 volte rispetto ad una persona normale e di 3 volte il rischio di essere colpito da ictus. Elizabeth Mostofsky, una delle ricercatrici che ha preso parte allo studio ha infatti dichiarato: “Anche se il rischio di subire un evento cardiovascolare acuto con un singolo scatto d’ira è relativamente basso, il pericolo si può cumulare per le persone con frequenti episodi di rabbia”. Come affrontare la questione dunque? Strategie di controllo della rabbia, terapie antistress e un’indagine approfondita che permetta di comprendere quali siano le motivazioni alla base di un comportamento simile.



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