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Pillole al pomodoro: la nuova cura per il cuore?

Una nuova ricerca ha approfondito i benefici del pomodoro: dalle nostre tavole questo ortaggio, alleato della salute e del cuore, potrebbe finire nelle farmacie in formato pillole


La nuova cura per il cuore potrebbe venire dal pomodoro: da sempre sono noti i benefici per la salute di questo ortaggio tipico della dieta mediterranea. Ma uno studio condotto in collaborazione tra University of Cambridge e Cambridge University Hospitals National Health Service Foundation Trust ha approfondito la questione e ha pronosticato che in un futuro non troppo lontano potrebbero arrivare addirittura in farmacia le pillole al pomodoro per combattere il rischio di ictus e infarto. 

Anzi in laboratorio le prime pillole al pomodoro sono già state create: a quando quindi l’immissione sul mercato? Vediamo in primo luogo come funzionano e su quale principio si basano.

Il merito va attribuito al licopene, un composto della famiglia dei carotenoidi presente in alta percentuale nell’ortaggio (50 milligrammi circa ogni kg di pomodori rossi maturi). La ricerca è stata pubblicata sulla rivista di settore Plos One; il licopene contrasta l’azione dei radicali liberi esercitando un potere antiossidante.

PREVENIRE IL RISCHIO DI INFARTI IN MODO NATURALE

Non solo: questa sostanza potrebbe svolgere un ruolo attivo anche nella prevenzione di alcuni tumori, soprattutto del cancro alla prostata.

IL CANCRO ALLA PROSTATA E’ TRASMISSIBILE?

I ricercatori inglesi hanno fatto un primo tentativo di realizzare queste promettenti pillole al pomodoro estraendo appunto il licopene dall’ortaggio. Ad un gruppo di volontari partecipanti ai test è stato somministrato ogni giorno una dose giornaliera pari a 7 milligrammi di licopene, mentre un altro è stato trattato con un placebo: al termine dell’esperimento è risultato che nel 53% dei casi di pazienti a rischio coronarico si era palesato un evidente miglioramento del flusso sanguigno. Come si può facilmente dedurre da un semplice calcolo matematico, la dose giornaliera di sostanza somministrata dai ricercatori ai pazienti è bassa (corrisponde in media a 140 grammi di pomodori). Sarebbe preferibile mangiare i pomodori cotti: la cottura infatti sembra aumentare ulteriormente il quantitativo medio di antiossidante presente nell’ortaggio.

RICETTE A BASE DI POMODORO FRESCO



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