Moda e Style

Parigi Fashion Week: si apre la settimana della moda

La moda ha spostato location e si è trasferita a Parigi. Sono iniziate le prime sfilate parigine. Lo stilista belga, Dries Von Noten, ha suscitato approvazione e consensi per il suo stile elegante e facilmente portabile Van Noten, maestro del mix&match, scompone e ricompone ad arte le riproduzioni di vecchie litografie e struggenti stampe floreali, […]


La moda ha spostato location e si è trasferita a Parigi. Sono iniziate le prime sfilate parigine. Lo stilista belga, Dries Von Noten, ha suscitato approvazione e consensi per il suo stile elegante e facilmente portabile
Van Noten, maestro del mix&match, scompone e ricompone ad arte le riproduzioni di vecchie litografie e struggenti stampe floreali, glaciali mari turchesi e immagini notturne di panorami metropolitani. Aggiunge con moderazione qualche ricamo, qualche pezzo in pizzo, qualche ruche e ci consegna la sua nuova donna, che ne guadagna in modernità senza tradire lo spirito e l’estetica del designer.

Uno dei leitmotiv per la prossima stagione primaverile sono, senza ombra di dubbio, le stampe. Geometriche e rigorosamente in bianco e nero sono quelle utilizzate dal marchio, Dévastée. Lo stilista Guy Laroche utilizza stampe astratte, ancora in black&white, che acquistano leggerezza perché applicate su garza impalpabile.
Puntano su un effetto shock le collezioni di Gareth Pugh e di Mugler, by Nicola Formichetti. Il primo resta fedele alla sua idea di donna, con un piede nel mondo gotico e un altro in quello high tech, disegnando una collezione che è un po’ la summa della sua estetica: tagliente, spigolosa, di un geometrismo astratto davvero affascinante. La moda parigina vuol dire anche sperimentazione, è quello che fanno, ciascuno a suo modo, i giovani stilisti scesi in passerella. Mentre, Marco Zanini, direttore creativo di Rochas, usa la propria collezione come se fosse una rivisitazione cinematografica. C’è tutto il cinema che ha amato e che ama nella sua collezione dall’allure nostalgica e bon-ton: da Tim Burton a – soprattutto – Alfred Hitchcock. Pare di vedere una serie di novelle Kim Novak, in passerella. Ma la citazione non è pedissequa e il mood non è banalmente neo-vintage. Lo scatto di modernità è garantito dall’uso fresco dell’organza, che conferisce rigidità e consisetnza ai capi, ma anche trasparenze anomale e interessanti. La collezione è decisamente riuscita: ciak, si applaude!



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