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Libri più belli da leggere, L’inattesa piega degli eventi

Libri più belli da leggere  – Recensioni: L’inattesa piega degli eventi. Cosa sarebbe successo alla nostra amata penisola se Mussolini si fosse alleato per tempo con gli americani e fosse riuscito a sconfiggere la Germania nazista? Da questa fantasia ipotesi storica molti di noi hanno fatto congetture. Enrico Brizzi ne ha saputo tirare fuori un […]

Libri più belli da leggere  – Recensioni: L’inattesa piega degli eventi.

Cosa sarebbe successo alla nostra amata penisola se Mussolini si fosse alleato per tempo con gli americani e fosse riuscito a sconfiggere la Germania nazista? Da questa fantasia ipotesi storica molti di noi hanno fatto congetture. Enrico Brizzi ne ha saputo tirare fuori un bel romanzo, legandolo molto a una delle nostre passioni preferite: il calcio. Parliamo appunto dell’intrigante L’inattesa piega degli eventi, nella nostra edizione Baldini Castoldi Dalai, aprile 2009, 518 pagine. L’edizione è corredata di tantissime immagini che richiamano le figurine dei calciatori anni ’60 e della mappa geopolitica di questo fantasioso sipario post bellico. I giocatori di cui vediamo le facce sono tutti africani che giocano con squadre come l’Asmara o l’Addis Abbeba. Il romanzo intende proprio descrivere il calcio del continente nero colonizzato – denominata Serie Africa – seguito dalla penna attenta e a volte anche cattiva del protagonista, il giornalista sportivo di Stadio messo in punizione per pericolose frequentazioni femminili,  Lorenzo Pellegrini. Seguendo le disavventure di squadre come il Fiamme Nere Gibuti, Pellegrini scopre un mondo di umiltà, comprensione e  apertura mentale che nell’ultimo fascismo anni ‘60, quello di un Mussolini ormai anziano e pronto a lasciare l’incarico di capo popolo a un altro, è assolutamente assente. Un vero e proprio capolavoro del romanzo ucronico, Brizzi ha la capacità innata di creare un mondo nuovo e al contempo di riuscire a farlo gustare al lettore in ogni sua piccola sfaccettatura. Dentro la Roma fascistizzata alle soglie delle Olimpiadi del 1960 ci siamo un po’ tutti, in ogni modo. Se siamo amanti del genere, è assolutamente da leggere.

Gabriele Scardocci



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