Salute

Dal pediatra solo fino a 6 anni: una proposta assurda

Ha suscitato già numerose polemiche la proposta di rendere obbligatorio il passaggio dei bambini di sette anni dal pediatra al medico degli adulti.


La proposta di rendere obbligatorio il passaggio dei bambini che hanno compiuto sette anni di età dal pediatra al medico degli adulti non è stata apprezzata da quanti conoscono bene il rapporto che lega il pediatra sia ai bambini che ai genitori. Attualmente e solo per scelta dei genitori, ogni bambino al compimento del settimo anno può trasferirsi dal medico di famiglia decidendo di non essere più seguito dal pediatra, ma se la proposta del ministro della Salute, Renato Balduzzi, diventasse legge il passaggio sarebbe obbligatorio.
Tale proposta è contenuta nella bozza di Riordini delle Cure Primarie ed è stata avanzata in sede tecnica ministeriale. Immediata la risposta negativa alla sola ipotesi di un cambiamento così assurdo. Il presidente della Società Italiana di pediatria e primario del Bambino Gesù, Alberto Ugazio, ha sottolineato: “I medici di medicina generale, che garantiscono all’adulto un livello molto elevato di assistenza, sono meno esperti dei pediatri in materia di bambini per il semplice motivo che ormai da 50 anni non se ne occupano più”. Ha poi aggiunto: “Pensiamo, ad esempio, al dosaggio dei farmaci che per gli adulti è unico, mentre per i bambini è legato ai kg di peso o alla superficie corporea”.
Tale cambiamento sarebbe giustificato dal fatto che l’assistenza della pediatria di libera scelta non è garantita in maniera uniforme in tutte le zone d’Italia, dunque secondo il ministro la soluzione sarebbe quella di assegnare ai pediatri solo i bambini da 0 a 6 anni.
Chi ha figli non ha bisogno di pensarci neanche un attimo per rispondere che tale regolamento sarebbe solo un danno perché è fondamentale che i bambini siano seguiti da chi si è sempre occupato delle loro problematiche, delle malattie che li riguardano e di tutti gli aspetti non solo dell’infanzia ma anche dell’adolescenza.
Anche gli specialisti della Confederazione italiana pediatri protestano e chiedono un incontro “per poter scongiurare manovre sciagurate che potrebbero recare seri danni alla salute dei bambini e degli adolescenti”



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