Salute

La drunkoressia fa paura e si sta diffondendo anche in Italia

Drunknoressia non è un termine medico ma fa ugualmente paura e si sta diffondendo anche in Italia


Sapete cosa è la drunkoressia? Con il termine drunkoressia si indica la tendenza ad associare alle condotte di restrizione alimentare che portano all’anoressia quelle di abuso di alcool. Negli Stati Uniti già da qualche anno si parla di drunkoressia e da qualche anno il fenomeno si sta diffondendo anche in Italia con oltre 3mila casi tra i 13 e i 18 anni. La parola è stata coniata dai media per definire questa tendenza che pian piano sta diventando un vero fenomeno sociale. Ovviamente drunkoressia non è un termine medico ma questo non è molto rilevante. E’ il fenomeno in sé che sta destando non poche preoccupazioni. Una considerazione nasce spontanea. Si tratta di persone che per anestetizzare lo stimolo della fame bevono in eccesso oppure di persone che mangiano molto meno per rendere più immediato l’effetto dell’alcool? La drunkoressia non è una psicopatologia anoressica cioè una restrizione alimentare incentrata sulla rinuncia al piacere. Nella drunkoressia il mangiare poco o nulla è finalizzato ad una amplificazione del piacere procurato dall’abuso di alcool. Per cui la persona non trae piacere dalla rinuncia del cibo ma dal fatto che questo rende più potente l’effetto degli alcolici consumati che, al tempo stesso, anestetizzano il senso di fame portando la persona a non sentire il bisogno di cibo. La drunkoressia però può anche essere vista come un modo per tenere sotto controllo l’apporto calorico e di conseguenza anche il peso corporeo per rimanere in forma e per essere attraenti, due questioni al centro di molte discussioni nella società contemporanea. Dato che la drunkoressia si sta diffondendo rapidamente anche in Italia occorre capire come contrastarla non solo a livello clinico ma anche e soprattutto a livello sociale. La drunkoressia trova terreno fertile in un contesto sociale dove benessere fisico e psicologico sono messi in secondo piano. Per cui bisogna agire combattendo la superficialità che caratterizza questo mondo.



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