News spettacolo

Dopo la morte di Carlo Vanzina il dolore di suo fratello: “Il mio cuore a metà, era tutto per me”

Dopo la morte di Carlo Vanzina il dolore di suo fratello: "Il mio cuore a metà, era tutto per me". Una lunga intervista al Messaggero per raccontare il grande dolore ma non solo


E’ difficile provare a immaginare il dolore che Enrico Vanzina e i familiari di Carlo stanno provando a poche ore dalla sua morte. Tra Carlo ed Enrico c’è sempre stato un rapporto speciale: insieme nella vita, nel lavoro, in famiglia, erano davvero inseparabili. E non può nascondere il grande dolore che prova oggi, Enrico, dopo aver salutato per sempre suo fratello. Non riesce a nascondere la commozione, il suo turbamento e nella sua unica intervista concessa a Il Messaggero, Enrico Vanzina non può che non parlare così di suo fratello: “Adesso che lui non c’è più sono spezzato a metà, con il cuore a metà”.

LE PAROLE DI ENRICO VANZINA DOPO LA MORTE DI SUO FRATELLO CARLO: UNA PERDITA CHE LASCIA UN GRANDE VUOTO

E’ un dolore davvero troppo grande quello che Enrico prova in queste ore e che proverà anche in futuro dopo aver detto addio per sempre al suo adorato fratello. Prova a spiegare i sentimenti che prova per Carlo con queste parole: 

Per me, Carlo era tutto. Era mio fratello, era il mio migliore amico, era il mio confidente e io il suo, era il mio alter ego nel lavoro. Siamo stati insieme praticamente tutti i giorni della nostra esistenza, prima da piccoli, poi da adolescenti, poi lavorando insieme. Carlo è stato il mio passato ed era il mio futuro. Essendo il fratello maggiore ho provato a proteggerlo per tutta la vita. Non ce l’ ho fatta. Come diceva George Simenon ‘bisogna accettare la vita come viene, lei è più forte di noi’. Ma adesso che lui non c’è più sono spezzato a metà, con il cuore a metà.

Carlo Vanzina ha voluto lavorare fino all’ultimo nonostante la malattia ed Enrico ricorda i suoi ultimi giorni in ufficio: 

Pochi giorni prima che la sua malattia peggiorasse, anche se affaticato dalle cure, veniva ancora in ufficio a lavorare. Una mattina, mentre stavamo inventando la scena di un nuovo film, si è messo a fissare il vuoto. Nello studio è calato un silenzio infrangibile. Poi lui si è alzato, è venuto vicino a me, mi ha accarezzato lievemente la testa e mi ha detto. ‘Stai tranquillo, io ho avuto una vita meravigliosa‘. Per me è stata una fucilata al cuore. Era il suo addio prematuro. Dolce, come lo era lui. Rassicurante, come lo era lui. Forse è stata la più bella battuta che ha mai inventato.

Una persona amata da tutti che mancherà davvero a tanti. 



Seguici

Seguici su

Google News Logo


Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.