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Drusilla Foer irrompe a Sanremo 2022: sfida i tabù e il perbenismo della kermesse italianissima

L’annuncio su chi avrebbe affiancato Amadeus nella conduzione del Festival di Sanremo ha fatto sobbalzare e gridare allo scandalo molti. L’icona fashion Drusilla, la prima co-conduttrice en travesti mai salita sul palco dell’Ariston, bandirà il politically correct

drusilla foer

Il personaggio eclettico Drusilla Foer, già da mesi, ha fatto il suo exploit nella tv nazionale catalizzando l’attenzione e i pettegolezzi del pubblico italiano, alquanto perbenista e moralista. La scalata al successo è stata repentina: la nobildonna toscana, icona di stile anticonformista e dissacrante approda nientemeno che a Sanremo 2022 sfidando ogni pregiudizio con la prima conduzione en travesti della storia del festival. Drusilla, alter ego di Giancluca “Gigo” Gori, attore fiorentino 55enne, si è reinventata nel ruolo di diva d’altri tempi, a tratti svampita, che discetta in televisione con tono ironico e dissacrante. 

La scelta ardita di Amadeus: Drusilla Foer co-conduttrice di Sanremo 2022

L’uscita della notizia che Drusilla Foer avrebbe fatto parte del cast del Festival di Sanremo nel ruolo di co-conduttrice ha provocato una eco ambivalente: grande clamore ed entusiasmo dal popolo social e contemporaneamente accesa polemica e sgomento da certa parte politica e dei benpensanti. Amadeus rivendica fiero la scelta di averla sul palco del teatro Ariston nel corso della terza serata della nota kermesse. Drusilla Foer, un vulcano di talento, eleganza, artisticità versatile e comunicativa accattivante, difatti, sarà una delle cinque conduttrici che affiancheranno Amadeus nella prossima edizione al Festival di Sanremo 2022

Una scelta alquanto divisiva, oltreché innovativa e avanguardistica, quella assunta dal direttore artistico del Festival e dalla stessa Rai, televisione di Stato, fedele alla mission di servizio pubblico, nonché osservante delle regole antitrust e del politically correct. Insomma, l’“anziana soubrette” –  appellativo affibbiatosi da Gori stesso –, l’affascinante toscana Drusilla si aggiudica il posto d’onore sul palco prestigioso dell’Ariston, importante trampolino di lancio dove inaugurerà con stile e ironicità, in diretta mondiale Rai, la prima conduzione en travesti del Festival della Canzone Italiana.

Oltre la facciata della diva irriverente

Fa onore alla Foer, che nella sua brillante carriera vanta il ruolo, oltre che di volto della tv, quello di attrice, cantante, scrittrice e pittrice, ma, in particolare, il suo impegno come paladina delle cause sociali. Dietro la facciata di star dello spettacolo irriverente, cela un’anima sensibile alle tematiche sociali rilevanti quali i diritti della comunità LGBTQIA+.  La sua apparizione al Festival di Sanremo 2022 contribuirà a instillare nell’opinione pubblica il temadell’inclusività, lei, Drusilla, da sempre portavoce dei diritti calpestati di chi si identifica con un genere sessuale diverso, abbatterà tanti preconcetti e stereotipi sedimentati nella società. Certamente, la conduzione di Drusilla Foer attirerà seguito di pubblico per la curiosità che susciterà nei telespettatori nel bene e nel male.

La Foer al Festival di Sanremo sconcerta la politica

Che dire, la novità esplosiva della presenza della Foer alla conduzione del Festival di Sanremo ha sommosso non poco gli umori e la irascibilità di certi ambienti nostrani. Primo fra tutti il senatore leghista Pillon che ha espresso sin da subito la sua contrarietà rispetto ad una scelta così azzardata e inopportuna per il messaggio distorto che ne scaturirà. Pronto l’affondo duro del senatore della Lega che sui social non si risparmia in critiche, dichiarando provocatoriamente: “Una domanda: ma sempre in rispetto delle quote, non si potrebbe avere tra i co-presentatori un normale papà (uno eh, non due), e magari di ispirazione conservatrice?”, post che ha infiammato la platea web. 

Non è tardata la replica sottesa della Foer che nel corso di “Parola di Dru”, appuntamento settimanale all’interno del programma radiofonico “Facciamo finta che”, ha ammesso secca: “Quello che non mi piace è che un pensiero mio debba sostituire il tuo. Mettete Drusilla Foer e un padre di famiglia. Bisognerebbe che questa nazione imparasse a stare tutti insieme, non a mettere alcune persone al posto di altre”.


Calato il sipario e spente le luci sul sontuoso palco del teatro Ariston e finito lo show effimero che circonda la kermesse, probabilmente la comparsa di Drusilla Fuer imprimerà un lascito positivo contro ogni forma di pregiudizio e discriminazione di genere, lanciando un messaggio costruttivo d’inclusività. Male che vada, l’aristocratica toscana avrà lasciato un’impronta di assoluta originalità nell’obsoleta macchina del Festival di Sanremo.

di Monica Montanaro

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