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Borsellino, scarcerati sei degli otto condannati per la sua morte

Scatta l’ordine di scarcerazione per sei ergastolani, condannati per la strage di via D’Amelio, dove morirono il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. A procurare questa scarcerazione i giudici di Catania, che hanno sospeso la pena inflitta ai sei uomini condannati in primo grado per aver preparato effettuato l’attentato al giudice che combatteva contro […]


Scatta l’ordine di scarcerazione per sei ergastolani, condannati per la strage di via D’Amelio, dove morirono il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. A procurare questa scarcerazione i giudici di Catania, che hanno sospeso la pena inflitta ai sei uomini condannati in primo grado per aver preparato effettuato l’attentato al giudice che combatteva contro la mafia.

Per i giudici della procura generale di Caltanissetta i sei uomini, Giuseppe La Mattina, Natale Gambino, Salvatore Profeta, Cosimo Vernengo, Giuseppe Urso, Gaetano Murana, che erano in carcere solamente per la strage di via D’Amelio. Gli altri due, invece, condannati per l’attentato, i giudici stanno verificando le loro posizioni in riferimento alle altre condanne che stanno scontando in carcere, per verificare se, il tempo trascorso in carcere possa ritenersi sufficiente alle precedenti condanne. Restano, quindi, ancora in carcere Scotto per scontare una condanna per tentato omicidio e per traffico di droga, mentre Scarantino per droga e calunnia. Per entrambi si sta verificando se le pene siano scontate.

La scarcerazione ad opera dalla Corte d’Appello di Caltanissetta, segue la richiesta di revisione del processo per le nuove rivelazioni dei pentiti di mafia che avrebbero riferito che la maggior parte delle persone condannate, non sarebbero i veri autori della strage, da ricercare in un’altra delle cosche mafiose della Sicilia. Ma la richiesta del gp di Catania, di rifare il processo è caduta nel vuoto, perché alla procura generale, hanno sottolineato che per annullare la condanna della sentenza definitiva, l’hanno dichiarata inammissibile perché, secondo la legge, in presenza di una sentenza definitiva, perché possa essere celebrato un nuovo processo, occorre un’altra sentenza definitiva che accerti la responsabilità di altre persone. Nonostante ciò, i condannati della strage di via D’Amelio, sono stati rimessi in libertà.

Resta ancora avvolta dal mistero la morte di Paolo Borsellino e della sua scorta, che continua a dividere non solo i giudici, ma gli stessi pentiti, che forniscono dichiarazioni contrastanti che mettono in seria difficoltà l’intero sistema giudiziario.

Teresa C



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