News e Cronaca

Cadavere di bimbo nel Tevere: la verità è nel Dna

Claudio Franceschelli, il bimbo gettato nel Tevere è stato ritrovato? Sarà il Dna a dire la verità. Ecco le ultime notizie.


Sarà solo e soltanto il Dna a dire la verità, a dire se quel cadavere trovato ieri nel Tevere è il corpicino di Claudio Franceschelli, il bambino di soli 16 mesi gettato nel fiume dal padre. Ricordiamo brevemente la storia di Claudio, vittima innocente: il piccolo era a casa dalla donna, dormiva sereno, la notte del 4 febbraio scorso, in una Roma innevata. Alle cinque del mattino il padre Patrizio Franceschelli suona per due volte a casa della suocera: la prima volta sale con una scusa e va via dopo poco. La seconda volta sale e, usando violenza contro la nonna del bambino, si impadronisce del piccolo, gettandolo sulla neve. A nulla sono servite le urla della nonna e della zia di Claudio. Non è bastata la forza di due donne a fermare Patrizio dal compiere il folle gesto. Il giovane, arrivato sul ponte Mazzini a Roma, ha preso il piccolo, sangue del suo sangue, e l’ha gettato nelle acque gelide del fiume.

La madre del piccolo era ricoverata in ospedale, ha saputo della notizia solo dopo qualche ora. E tutti possiamo comprendere lo stato di choc, difficile da descrivere. Dopo più di un mese il Tevere restituisce un cadavere: è quello di Claudio Franceschelli? “C’è il 95 per cento di possibilità che il cadavere del bambino affiorato dal Tevere a Fiumicino si tratti del corpicino di Claudio. Non posso accettare che sia morto e avevo ancora il desiderio che lui tornasse vivo. Non voglio cuscini e fiori per mio nipote – si è sfogata la nonna Rita Maccarelli, durante la trasmissione “Mattino Cinque, riferendosi alla fiaccolata che si terrà oggi in memoria del bimbo e dei funerali che avranno luogo non appena sarà effettuato il test del Dna – ma solo palloncini e pupazzetti”. In collegamento telefonico anche Manuela, l’altra figlia di Rita Maccarelli, sorella della madre del piccolo Claudio: “Io prego Dio che il giorno che ci sarà il processo, il giudice dia una pena esemplare e spero che il giudice sia una donna e soprattutto una madre per capire quello che noi stiamo passando”.

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