Attualità Italiana

Agguato a Bari, tre morti in pieno giorno: il figlio del boss nel mirino

Nel quartiere San Paolo di Bari sono stati esplosi colpi di arma da fuoco in pieno giorno. L'obiettivo era Vitantonio Fiore, figlio del boss del clan Pinuccio, ucciso insieme ad altri due giovani. Si teme una nuova guerra tra clan


Intorno a l’una del pomeriggio, nel quartiere San Paolo di Bari, è stato effettuato un massacro che è costato la vita a tre giovani, compreso Vitantonio Fiore, figlio del boss Pinuccio, a capo dell’omonimo clan. Gli altri due giovani erano Claudio Fanelli e Antonio Romito, entrambi di trent’anni. Il 22enne Vitantonio Fiore era l’obiettivo dell’agguato effettuato in pieno giorno, sotto gli occhi sgomenti dei passanti. Il giubbotto antiproiettile non ha salvato la vita del giovane che è deceduto sul colpo, mentre gli altri due hanno perso la vita durante il trasporto in ospedale. I colpi infatti sono stati esplosi da un kalashnikov, che è riuscito a forare la superficie del giubbotto.
Tutte le vittime dell’attentato avevano dei precedenti ed erano noti alle forze dell’ordine baresi: Romito e Fanelli in passato erano vicini al clan Scrisciuglio, erano originari della città vecchia ma si erano entrambi trasferiti nella zona Cecilia. Vitantonio Fiore invece era stato arrestato nel febbraio 2011 con l’accusa di detenzione illegale di armi e di sostanze stupefacenti. Era stato trovato in possesso di una calibro 38, dieci grammi di hashish e un passamontagna.

Il sindaco di Bari Michele Emiliano ha commentato così il massacro:L’impotenza dello Stato di fronte ad eventi criminosi annunciati provoca rabbiose reazioni in tutti coloro che nelle forze di polizia, nella magistratura e tra i cittadini resistono all’illegalità a mani nude senza adeguato sostegno di leggi e istituzioni. Da almeno due anni ho lanciato l’allarme sulla riorganizzazione degli storici clan mafiosi della città di Bari e non ho ottenuto altro che polemiche politiche senza né capo né coda.”

Si pensa che la sparatoria sia collegata in qualche modo a quella che un mese fa portò all’omicidio di Giacomo Caracciolese, sempre a Bari, in pieno giorno, nel mezzo del caos del mercato. Dal momento che anche l’omicidio Caracciolese era stato provocato da un altro agguato, gli inquirenti credono che la scia di sangue che ha come sfondo il centro di Bari sia destinata a proseguire e a lasciare sulla strada altre vittime.



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