Attualità Italiana

Napoli, clamoroso Lavezzi: indagato per ricettazione

L'attaccante del Psg finisce al centro di un'indagine per ricettazione di tesori d'arte. Era stato fermato l'anno scorso alla dogana con un busto di età romana


Una tegola giudiziaria rischia di abbattersi su Ezequiel Lavezzi. Il calciatore argentino, attualmente in forza al Paris Saint Germain è stato infatti indagato dalla procura di Napoli per ricettazione. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbe l’accusa di non poco conto che il Pocho possa essere coinvolto in un traffico internazionale di opere d’arte e reperti archeologici.I fatti risalgono all’estate scorsa, quando Lavezzi stava organizzando il trasloco delle sue cose da Napoli a Parigi. Il trasferimento ufficiale del giocatore risale al 2 luglio 2012, quando firmò il contratto quadriennale col Paris Saint Germain, che lo aveva acquistato dal Napoli per 27 milioni di euro. Ma già in primavera Lavezzi aveva cominciato il trasloco e in una mattina di maggio aveva noleggiato un Cessna privato in partenza dall’aeroporto di Capodichino per cominciare a portare qualche scatolone nella capitale francese.

Nonostante la notorietà del giocatore e l’affetto che i napoletani ancora nutrono verso di lui, anche da quando non veste più la casacca azzurra, i solerti funzionari della Dogana vollero espletare il loro dovere e avviarono i controlli sui colli in partenza, sistemati sull’aereo dall’agenzia incaricata del trasporto.

Insomma, un controllo di routine che però si è rivelato un’incredibile scoperta. Ben sigillato in uno scatolone anonimo, i funzionari della Dogana hanno infatti rinvenuto un preziosissimo busto di un filosofo di età romana, risalente al I secolo dopo cristo, probabilemnte proveniente da Pompei. Alla richiesta di spiegazioni, Lavezzi, pure presente al controllo, ha semplicemente detto che la statua era un regalo di un napletano di Posillipo e che lui non sapeva niente della provenienza.

I funzionari però non potevano sorvolare su un bene tanto prezioso e l’hanno posto sotto sequestro. La magistratura ha aperto un’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Melillo e oggi è arrivata la notizia dell’iscrizione di Lavezzi nel registro degli indagati per ricettazione e traffico internazionale di opere d’arte. Il sospetto degli inquirenti è che dietro quel regalo ci sia molto di più e che Lavezzi, forse a sua insaputa, si sia trovato in mezzo a un giro di furti di reperti archeologici di altissimo valore. Una piaga purtroppo molto diffusa che testimonia lo stato di degrado in cui versano i siti archeologici campani, Pompei soprattuto.



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