Economia

Legge di stabilità, dal 2014 possibili rincari per smartphone e tablet

Nella legge di stabilità è stato posto un emendamento dalla Siae. Dal 2014, se venisse accettato, sono possibili rincari per gli acquisti di tablet e smartphone


La Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori)  ha proposto un decreto che potrebbe essere introdotta nella legge di stabilità Dal 2014, smartphone e tablet subiranno rincari. Rincari fino al 500% per l’equo compenso su smartphone e tablet e smart tv. La Siae ha ridotto l’equo compenso sui prodotti che ormai non hanno più mercato, come i videoregistratori e i vecchi telefonini, e lo ha aumentato, invece, sui nuovi dispositivi tecnologici. Se questo emendamento dovesse essere assorbito nella legge di stabilità, sarebbe meglio comprare questi dispositivi entro la fine dell’anno. Approfittare delle varie offerte è l’ideale per chi ha intenzione di dotarsi di nuova tecnologia, soprattutto se poi divenisse realtà. Intanto, l’aggiornamento ha scatenato un braccio di ferro tra le associazioni di categoria: Confindustria digitale su tutte. La Siae si difende asserendo che tali cifre non si scaricheranno sui consumatori finali. Ma ci si chiede se l’equo compenso abbia senso poiché con la tecnologia digitale la copia privata sparisce. Non si fanno più audio cassette o videocassette fai da te e i cd masterizzati sono in via di estinzione. Inoltre, oggi la musica si ascolta per lo più in streaming con Spotify, Deeze, ecc. e non è possibile fare copie, stesso discorso per i film in rete (fatta eccezione per quelli in file sharing). Tutto ciò si tradurrà nei seguenti aumenti: un iPhone 16 GB costerà circa 4 euro in più, poiché la componente dell’equo compenso passerà,  con questo aumento, dagli attuali 90 centesimi a 5,20 euro. Per i tablet si passa dai 3,20 ai 5,20 euro, per i computer da 3,20 a 6 euro e poco meno per gli smartphone. L’emendamento è stato inserito nella legge di stabilità ed è discusso alla Camera dei Deputati, ma presto potrebbe tornare in Senato. Siae e Agcm stanno cercando di tutelare la privacy dell’opera multimediale con questo decreto (in tal caso c’entra solo la Siae) e altri modi anti pirateria.

 



Seguici

Seguici su

Google News Logo


Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.