News e Cronaca

Facebook e il crollo delle fan page, i post non vengono visualizzati: servono soldi

Il nuovo algoritmo di Facebook fa paura a chi gestisce da tempo le fan page che hanno perso visualizzazioni e che sembrano destinate a scommparire


Se per tutto il 2013 non si è fatto altro che parlare di come Facebook sia stato una sorta di “nuovo motore di ricerca” per il 2014 siamo sicuri che i dati in mano agli analisti cambieranno e anche in modo molto rapido. Con l’avvento del nuovo algoritmo di Facebook che ha sostituito Edge Rank la delusione e il crollo è grande per i piccolo editori, ma non solo, che hanno investito in questi mesi sulla gestione delle fan page e che si ritrovano oggi in mano quello che fino a due o tre settimane fa era un vero tesoro e che oggi invece non vale nulla, a meno che non si attui una campagna pubblicitaria. Ma spieghiamoci meglio e rispondiamo alla domanda che tutti i gestori delle fan page su Facebook si stanno facendo in questi giorni: perchè i post perdono visualizzazioni? Che cosa succede? Come è possibile che se fino a poco tempo fa si riusciva ad avere grande traffico da una fan page che, condividendo un post rimandava a un sito esterno oggi non è più possibile? Semplicemente perchè Fb ha creato un nuovo algoritmo. Con belle parole ha fatto credere che le notizie sarebbero state nuovamente protagoniste al contrario di quelle odiose foto che spesso invadono la nostra bacheca senza ragione ma in realtà non è così.

I post non vengono più visualizzati su tutte le fan page ( fatta eccezione di quelle che pagano)

La questione è controversa. Se da un lato infatti in questi due anni gli editori hanno fatto crescere e investito in fan page che spesso hanno un nome particolare che non è necessariamente legato al blog amministrato, ci sono poi però anche le fan page che si legano al nome del sito. Facciamo un esempio riferito alla nostra fan page, quella di Ultime Notizie Flash che conta oggi su Facebook più di 28mila fans. A questo punto ci chiediamo, dato per assodato che Facebook ha deciso che sulle fan page della serie “E sti cacchi bla bla bla” non vuole far vedere nulla, passiamo al secondo aspetto. Se un utente o meglio un lettore ha messo “mi piace” sulla fan page del nostro sito vuol dire che ha piacere di ricevere sulla bacheca di fb i nostri aggiornamenti. E invece per Fb non è così. Il nuovo algoritmo inizierà a mostrare solo a meno dell’1 % dei fans quello che noi abbiamo pubblicato e, al contrario di quello che dicono i vari esperti in questi giorni, nonostante il mobile e l’avvento di iPad e simili, saranno sempre le foto a essere maggiormente visibili. Questo per un motivo molto semplice: una foto o un video possono essere visti e condivisi su Fb senza dover passare su un altro sito. Un post invece necessita l’uscita da Fb per la lettura. Detto questo la domandona che tutti si fanno è chiara.

Gli editori pagheranno per avere più visualizzazioni su Facebook?

Difficile dare una risposta a questa domanda ma, considerato il fatto che ben sappiamo come la pensano le agenzie pubblicitarie in merito al traffico che arriva da Facebook è facilmente deducibile la risposta. Nessuno arriverà a spendere le cifre che Facebook si aspetta. Certo, fatta eccezione per pagine come quelle del Tgcom24 giusto per fare un esempio che comunque a differenza delle nostre “insulse” paginette, è una pagina “certificata” e anche in questo caso bisognerebbe stendere mille veli pietosi in merito all’operato di Facebook.

Un pò tutte le persone che hanno investito in questi anni su Facebook si domandano poco a quale scopo tutto ciò. Una soluzione diversa si poteva trovare e forse da questa storia avrebbero guadagnato un pò tutti. Già perchè fino a questo momento a guadagnarci è stato solo Facebook. Da questo momento poi la paura per chi vive sul web quindi non è solo per papà Google che ogni tanto ci manda qualche strano animale, da Pinguin a Panda per farci paura. Se sopravvivi agli upgrade di Google devi anche sopravvivere a quelli di Facebook che ha un solo obiettivo, riprendersi dopo la quotazione in borsa perchè a differenza di Twitter non è tutto oro quel che luccica, almeno in quel di Wall Street.

A questo punto tutti si chiedono: che cosa possiamo fare?

Attualmente sembra che la risposta sia solo una: pregare ma noi ovviamente siamo in attesa di tempi migliori e anche per questo abbiamo voluto condividere con voi queste preoccupazioni. Pensare che c’è ancora qualcuno che si illude nel “leggi dopo” sbarcato da poco su Facebook e che pensa che in realtà si fa sempre il bene dell’utente che deve fruire di quello che vuole non di quello che gli altri condividono per lui. Peccato che il meccanismo ( nella guerra dilagante contro twitter) preveda che gli amici vedano solo le cose condivise dagli amici, già perchè il bello di Facebook è questo, quello strano calore da focolare che si sente con il cellulare in mano…Ma fateci il piacere… Bastava dirlo che c’era bisogno di soldi magari tutti insieme con la potenza delle vecchie Fan page avremmo fatto una colletta…Non si sa mai!

La paura di penalizzazioni

Secondo voci di corridoio, non c’è mai niente di certo quando si parla di questo capoccioni, sembra che a rischio ci siano poi anche i profili delle persone che amministrano le varie fan page. Le segnalazioni infatti potrebbero voler dire un minore peso dei loro profili su Facebook. Inoltre sembra che il nuovo algoritmo conti anche tutte le segnalazioni del passato arrivate da utenti di ogni genere ( un pò come su Google anche semplicemente da chi ci vuole male).



Seguici

Seguici su

Google News Logo


Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.