News e Cronaca

Scajola assolto per lo scandalo della casa al Colosseo

Claudio Scajola è stato assolto dallo scandalo sulla casa al Colosseo pagata "a sua insaputa"


L’ex ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola ha ottenuto oggi la sentenza del giudice sullo scandalo della casa che il politico aveva al Colosseo a “sua insaputa”. Il Tribunale ha propeso per l’assoluzione perché il reato non sussiste.

Quella delle ultime ore è una sentenza che farà sicuramente discutere: Claudio Scajola è stato assolto riguardo alla vicenda che riguardava la sua casa al Colosseo. Il giudice ha dichiarato l’assoluzione perché il fatto non costituirebbe reato.

La vicenda vede il proprio inizio qualche mese fa, quando la Procura di Roma aveva iniziato ad indagare l’ex Ministro dello Sviluppo Economico in merito al finanziamento illecito ai partiti e all’acquisto di un immobile situato nel centro storico di Roma, a pochi passi dal Colosseo, in via del Fagutale.

Nel banco dell’accusa c’erano i pm Ilaria Calo’ e Roberto Felici, che avevano chiesto al giudice tre anni di condanna sia per Scajola che per Diego Anemone. Ad aggiungersi, poi, ci sarebbe stato il pagamento di una maxi multa pari a due milioni di euro.

L’accusa avrebbe dichiarato che l’imprenditore aveva sborsato 1,1 milioni di euro attraverso l’architetto Angelo Zampolini per l’acquisto dell’appartamento. La difesa, tuttavia, ha completamente rifiutato questa tesi sostenendo invece che le prove portate in sede di giudizio erano superficiali e inesatte.
Il politico Claudio Scajola, in occasione di una conferenza stampa, spiegò che il suo appartamento vicino al Colosseo era stato pagato per metà del suo valore da alcuni anonimi benefattori. Fu in quel frangente che l’ex ministro dello Sviluppo economico utilizzò la frase “a mia insaputa”, che diventò piuttosto famosa.
Subito dopo essere stato assolto, Claudio Scajola avrebbe sentito al telefono Silvio Berlusconi, a cui avrebbe detto: Ho sempre detto la verità. Questo processo non doveva neanche cominciare perché era tutto prescritto: la decisione del giudice di assolvermi assume ancora maggior valore”.


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