Dal Mondo

Incinta a diciannove anni, condannata a morte e gettata in un pozzo

Hacer, una ragazza turca di diciannove anni, è stata condannata a morte e gettata in un pozzo dai fratelli perché incinta: disonorava la sua famiglia


Una ragazza di diciannove anni è stata condannata a morte e gettata in un pozzo perché incinta. La sua colpa è quella di aver disonorato la  sua famiglia. E’ questa l’agghiacciante storia di Hacer, una giovane turca che viveva con i suoi familiari nell’Anatolia sudorientale, presso un villaggio del distretto di Viransehir. La diciannovenne aveva avuto una relazione con un ragazzo, che poi però era partito per il servizio militare. La ragazza dopo pochi mesi si è accorta di essere incinta, ed era scappata perché aveva paura del suo clan.

Hacer sapeva che gesti del genere non passano impuniti nel villaggio, e aveva ragione. Così si era rifugiata a Diyarbakir, capitale del Kurdistan turco, da suo zio che l’aveva accolta. Ma le vicissitudini non finivano qui per la ragazza di diciannove anni incinta. I suoi familiari hanno continuato a mandarle messaggi chiedendole di tornare a casa, e dicendole che l’avevano perdonata. Naturalmente si trattava solo di parole. Perché in sua assenza il clan aveva fatto una riunione e per lei era stata decisa la condanna a morte, alla quale solo sua madre aveva detto no. I fratelli di Hacer erano andati a Diyarbakir per riprenderla e portarla a casa. Nel suo villaggio però la ragazza di diciannove anni non ci è mai arrivata: i suoi fratelli l’hanno portata in un luogo deserto, l’hanno strangolata con un filo di ferro e hanno gettato il suo corpo in un pozzo molto profondo. E così questa ragazza di soli diciannove anni è morta perché era incinta, e una cosa del genere disonorava la sua famiglia. La giustizia ha però fatto il suo corso, e sei persone, tra cui i due fratelli di Hacer, sono state arrestate.

Una storia terribile che racconta ancora una volta di una mentalità retrograda che pensa più all’apparire che all’essere. Essere incinta in quel villaggio era considerata una cosa davvero molto grave, e non c’è stato scampo per questa ragazza.



Seguici

Seguici su

Google News Logo


Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.