Attualità Italiana

Spunta una seconda pistola: chi ha sparato a Ciro Esposito aveva il casco

Chi ha sparato a Ciro Esposito aveva il casco. Spunta una seconda pistola e si complica il caso riguardante gli scontri nei pressi dello stadio Olimpico


Per quanto riguarda la finale di Coppa Italia di sabato scorso e gli scontri adiacenti lo stadio Olimpico, spunta fuori una seconda pistola. Chi ha sparato a Ciro esposito aveva il casco. A quanto pare, sono stati in due a sparare. Un nuovo testimone, un tifoso del Napoli, avrebbe confermato questa tesi. Il nuovo testimone è arrivato a Roma con Ciro Esposito, e racconta di aver visto un altro uomo armato nel gruppo di De Santis. Ecco le sue parole: “Oltre a Daniele De Santis, c’era un’altra persona con un casco in testa, impugnava un’arma e ha esploso colpi in aria”. Tuttavia, secondo la Questura e la Digos, nonostante l’esame dello Stub abbia dato esito negativo, a ferire Ciro Esposito sarebbe stato De Santis. Sempre per Digos e Procura, l’arma utilizzata sarebbe una sola. Le pallottole sono di stampo artigianale e l’accertamento ulteriore dei prossimi giorni potrebbe spiegare l’esito non del tutto positivo dello stub. Secondo la testimonianza del tifoso napoletano, insieme a De Santis, a lanciare petardi ai tifosi napoletani, ci sarebbero state almeno altre otto persone. Tra questi, ce ne era uno armato e aveva il casco. Fu lui a sparare all’amico. Altri testimoni e un video di sicurezza confermano la presenza di romanisti col casco integrale. Uno di loro avrebbe sparato dei colpi in aria. prima del ferimento di Esposito. Sono quattro i colpi di pistola sparati quel sabato, così come sono i bossoli trovati, tutti compatibili con l’arma. Anche se almeno tre persone avrebbero toccato la Beretta 7.65 e quindi sarebbe stata “contaminata”. Dunque, secondo questo nuovo testimone ci sarebbe una seconda pistola. A sparare a Esposito sarebbe stato un tifoso vicino a De Santis. L’uomo aveva il casco. Intanto, De Santis potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere durante l’incontro con il pm di oggi.



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