Attualità Italiana

Referendum: sarà decisivo il voto degli Italiani all’estero

    Referendum 2011- Le urne si sono chiuse da poco, si iniziano a fare le prime previsioni parziali che danno il quorum praticamente raggiunto. Tuttavia, come era facilmente prevedibile,  iniziano i primi attacchi, proprio contro la rilevanza della soglia presumibilmente raggiunta, anzi superata. Infatti, le analisi delle prossime ore si concentreranno sulla verifica del […]


 

Referendum 2011

 

Referendum 2011- Le urne si sono chiuse da poco, si iniziano a fare le prime previsioni parziali che danno il quorum praticamente raggiunto. Tuttavia, come era facilmente prevedibile,  iniziano i primi attacchi, proprio contro la rilevanza della soglia presumibilmente raggiunta, anzi superata.

Infatti, le analisi delle prossime ore si concentreranno sulla verifica del raggiungimento del quorum e saranno tutte orientate sui 3,3 milioni gli italiani all’estero già presentatesi alle urne per votare al referendum. Proprio su di loro si concentreranno gli osservatori per capire se sarà o meno raggiunto il quorum. Dal momento che, ancora non è chiaro se il loro voto sarà conteggiato o meno.
Secondo alcune analisi, la soglia sicura per rendere irrilevante la partecipazione al voto dei connazionali residenti fuori confine, viene fissata al 53,5%.
Cerchiamo di capire nel dettaglio cosa sta capitando e come potrebbe incidere il voto degli italiani all’estero:

Intanto, si sa, l’affluenza dei nostri connazionali all’estero, è storicamente sempre stata più bassa, e stando ai primi dati registrati stiamo parlando di una partecipazione pari al 3-4% secondo alcuni, ma c’è chi, addirittura spara più in alto, alzando la percentuale all’8%.

Detto questo, vediamo per quali ragioni la validità del voto è messa sotto accusa:

I motivi fondamentali sono 2, entrambi giuridici e formali.
Punto primo: gli italiani residenti oltreconfine e, chiamati alle urne hanno votato il quesito sul nucleare nella vecchia formulazione, prima dell’intervento della Cassazione che aveva riformulato il quesito dopo l’intervento legislativo del governo sulla moratoria approvata poco prima delle consultazioni.
Il secondo punto: riguarda sempre il conteggio degli italiani all’estero. Per alcuni costituzionalisti, infatti, la legge Tremaglia (legge N.459/2001) quando prescrive che “i cittadini italiani residenti all’estero votano per l’elezione delle Camere e per il referendum” non indica che il loro voto, in caso di consultazione, possa venire conteggiato per il raggiungimento della soglia del 50%+ 1.
La Corte deciderà sulla validità o meno del voto, ma dobbiamo sottolineare che nelle precedenti consultazioni il voto degli italiani all’estero è stato considerato ai fini del raggiungimento del quorum.

Non ci resta che aspettare… anche se è forte la fiducia sulla concreta possibilità di poter vedere il quorum raggiunto!

Giusy Cerminara



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