Attualità Italiana

Concerto primo maggio 2012: tra musica, critiche e polemiche

Più di 700 mila persone al concerto del primo maggio 2012: musica, speranza e un futuro migliore, almeno si spera


Doveva essere il  giorno delle musica e delle speranza, che grande responsabilità per il concerto del primo maggio 2012. In un giorno è possibile dimenticare che ci sono milioni di giovani disoccupati in Italia oppure che la gente continua a uccidersi perchè non riesce ad andare avanti? Impensabile che otto ore di musica possano essere l’antidoto o la medicina a una Italia che sta male e la malattia sembra incurabile. E allora può diventare solo una sorta di oasi per dimenticare ma anche per ricordare, per prenderla con filosofia magari. In ogni caso più di 750 mila persone hanno cercato di capire cosa potesse portare nella loro vita questo evento. Tra musica, anche di ottimo livello in certi momenti, critiche e polemiche, il breve intervallo di gioia e felicità è finito. Oggi si torna alla realtà tra bottiglie di birra, scatole e scatolette del Mc Donald, infiniti pacchetti di sigarette e stanchezza di chi per arrivare a Roma ha viaggiato magari per dieci ore di fila.

Qualcuno dice che l’entusiasmo che i giovani hanno in queste occasioni dovrebbero metterlo sempre anche quando magari devono cercare un lavoro. Chi dice questo si dimentica che la maggior parte degli studenti italiani è costretta ad “lavorare” per 400 euro al mese in un call center per pagare le tasse universitarie e libri di docenti che vogliono solo quello originale e non le fotocopie e uno di seconda mano, pena la bocciatura. Chi parla di dimentica che le borse di studio sono sempre di meno e probabilmente visto l’andazzo le prossime saranno tassate e minori. Chi parla si dimentica ad esempio sono i “grandi” a fare in modo che i piccoli non crescano: stage non retribuiti, periodi di tirocinio non pagati. Forse l’entusiasmo a qualcuno manca certo, non stiamo dicendo di essere un popolo o forse un gregge visto che qualcuno i giovani li vede così, che non sogna. Ma il sogno di fare un lavoro che rispecchi ciò per cui qualcuno ha studiato lo abbiamo messo da parte da tanto. E poi vediamo quei simpatici programmi in tv che ci fanno anche credere che il lavoro ci sia. E uno pensa “sarò io lo strano che non trovo un lavoro anche se in un mese ho mandato più o meno 200 curricula anche dove non cercavano. Peccato che poi se alzi la cornetta e chiedi informazioni, come dovrebbero fare i giornalistici di questi simpatici programmi, ben si capisce che di lavoro, reale ce n’è davvero poco.

E poi arriva il primo maggio, il giorno dei lavoratori che presumibilmente molto presto diventerà il giorno dei disoccupati visti l’andazzo. E noi dobbiamo preoccuparci del fatto che il comune di Roma non abbia la volontà e la viglia di pagare le spese? Bhè considerando che uno studente che frequenta una delle prestigiose università romane paga una cosa come 400-500 euro al mese per l’affitto di una stanza una risata è d’obbligo. Non perchè vogliamo dire che questi soldi vadano al comune, ci mancherebbe ma perchè la vita è davvero strana. C’è chi deve prepccuparsi di trovare i soldi per fare la spesa e pagare un affitto, chi non  ha i soldi per un  concerto che solo di pubblicità non osiamo immaginare quanto potrebbe raccogliere e c’è poi chi va in vacanza al mare e ci chiede “chi di voi non hai mai fatto un viaggio in barca, alzate la mano…”, io sinceramente la alzo…

 



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