Attualità Italiana

Tassa sul cibo spazzatura: perché aumenterà il prezzo Coca Cola

Un'altra tassa apparentemente minima potrebbe gravare sulla spesa degli italiani. La Coca Cola e le altre bevande alcoliche i prodotti penalizzati da questa nuova idea


Le tante, troppe tasse che paghiamo sono ormai uno dei discorsi quotidiani, aumentano con gran velocità e una delle più discusse, non tanto per il costo ma perché appare assurda, è quella sul cibo spazzatura. A dire il vero al momento si tratta solo di una ipotesi e il prodotto che per primo potrebbe essere colpito è la più conosciuta e ovviamente consumata delle bevande zuccherate, la Coca Cola.

E’ allo studio l’ipotesi di un prelievo di 3 centesimi sulle bottigliette e le lattine da 33 cl. Una tassa che porterebbe nelle tasche dello Stato 250 milioni di euro l’anno. In base a quanto riferito dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, tale somma che verrebbe prelevata solo sulle bevande zuccherate e gassate e quindi non sui cibi, sarebbe una risorsa da utilizzare come prevenzione e promozione di corretti stili di vita. Secondo il suo parere un aumento così minimo su queste bevande non comporterebbe alcun problema né ai consumatori né ai produttori. E’ evidente che i diretti interessati ormai saturi di tasse ed aumenti di prezzi non la pensano allo stesso modo.

Non a caso la Assobibe,  associazione dei produttori di bevande alcoliche, definisce discriminatoria la tassa sulle bibite gassate, quindi inaccettabile. Sottolinea inoltre che i consumi di queste bevande da ormai dieci anni sono bene al di sotto della media UE, il nostro Paese è al penultimo posto tra i Paesi UE per consumi pro capite. Dunque è davvero poco comprensibile il perché di questa tassa su queste bibite se la preoccupazione vera riguarda la nostra salute.

Gli stabilimenti Coca Cola in Italia sono 8 e danno lavoro a circa 3.300 persone, molte di più considerando l’indotto. Lì la preoccupazione è alta. Infine il direttore della comunicazione Alessandro Magnoni ha ricordato che in questo settore l’aliquota è già al 21%…



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