Attualità Italiana

Agnello, perché non mangiarlo a Pasqua

Ecco cosa succede agli agnelli prima di arrivare sulle tavole italiane


Per la Pasqua, sono circa 800 mila gli agnelli uccisi per finire sulle nostre tavole. Così questi cuccioli sono costretti a subire sofferenze uniche. Animal Equality ha lanciato l’allarme, per sensibilizzare l’opinione pubblica italiana sull’argomento, e lo ha fatto attraverso foto e video che mostrano cosa accade agli agnelli in molti allevamenti e macelli italiani. Gli attivisti hanno scoperto realtà agghiaccianti al riguardo. Ad esempio, hanno potuto osservare la presenza, in un recinto, di un agnello lasciato morto all’aperto per molti giorni, in stato di decomposizione, a contatto con altri agnelli e pecore, con la possibilità di contaminazione per tutti gli animali. Altra scoperta terribile, sono agnelli e pecore rinchiusi per molto tempo in spazi molto piccoli, soggetti a nervosismo e stress, privi di cure veterinarie, oltre che in stato di ipotermia e in pessime condizioni igienico-sanitarie.

Vi sono poi agnelli sottoposti alla pratica della pesatura, illegale: gli agnelli vengono legati, issati e pesati in gruppi. inoltre spesso gli allevatori trattano gli animali con noncuranza e violenza, senza alcun rispetto.

Nei macelli, invece, la situazione è ancora peggiore. Ad esempio gli agnelli vengono radunati in recinti molto piccoli, ammassandosi l’uno sull’altro in evidente stato di sofferenza. Animal Equality rende noto inoltre che l’elettronarcosi, cioè l’utilizzo di corrente elettrica per stordire l’agnello e renderlo incosciente, non viene effettuata correttamente, tanto che gli animali non sarebbero del tutto incoscienti al momento dello sgozzamento, soffrendo così in modo atroce.

Dunque, questi motivi possono sembrare sufficienti per decidere di boicottare la carne d’agnello, soprattutto se non se ne conosce la provenienza. Questi animali non godono del minimo rispetto da parte di chi li alleva per poi macellarli, e sono costretti a vivere in condizioni indecenti.



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