Attualità Italiana

Giosuè Ruotolo unico indagato per l’omicidio di Teresa e Trifone: si dice innocente, crede nella giustizia

Si mostra alle telecamere Giosuè Ruotolo unico indagato per l'omicidio di Teresa e Trifone: si dice innocente, crede nella giustizia


Le indagini devono andare avanti, non ha nessun problema ad attendere gli esiti. E’ Giosuè Ruotolo l’unico indagato per il duplice omicidio di Pordenone. Potrebbe aver ucciso un suo collega e amico e la sua fidanzata, ma lui non ha dubbi sul fatto che sarà presto dimostrata la sua innocenza. E’ così convinto di non avere nulla da nascondere da parlare in modo sereno con i giornalisti che gli fanno le domande del caso: “Vorrei rispondere a tutte le vostre domande ma così facendo potrei danneggiare i miei legali che mi stanno difendendo e anche chi indaga. Per qualsiasi domanda potete comunque chiedere al mio avvocato” sono queste le parole del giovane di Somma Vesuviana indagato per l’omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone. Ma quali sono le prove o gli indizi che avrebbero portato gli inquirenti verso di lui?

Innanzi tutto la pistola ritrovata nel laghetto del parco San Valentino. Era sua? Ci sono tracce sull’arma? Di questo non si sa ancora nulla ma non sarebbe la sola presunta prova contro il Ruotolo. Secondo le ultime indiscrezioni giornalistiche ci sarebbe dell’altro. Pare infatti che il ragazzo abbia detto di essere in casa, a Pordenone, nell’orario in cui Teresa e Trifone sono stati uccisi ma i suoi coinquilini non confermano. Giosuè avrebbe raccontato di essere da solo in casa mentre i ragazzi che abitano con lui avrebbero invece smentito la sua presenza nell’abitazione.

Ruotolo è stato iscritto nel registro degli indagati per poter nominare un perito durante alcuni accertamenti irripetibili sul caricatore della pistola Beretta 7.65 rinvenuta nei giorni scorsi. Se ci fossero riscontri come tracce di Dna o impronte, sarebbe la prova che al momento manca agli investigatori: l’accusa si basa infatti su alcuni riscontri circa la presenza dell’auto dell’indagato in zona ed anche da tracce lasciate dal telefonino.

“Io sono innocente e non ho nulla da temere” dice ai giornalisti il ragazzo. Spiega che lui e Trifone non vivevano più insieme semplicemente perchè da quando Teresa si era trasferita lui aveva appunto cambiato casa per vivere con lei. Giosuè era tra le persone che il giorno del funerale di Trifone portavano la bara in spalla.



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