Attualità Italiana

E’ stato Alberto Stasi a uccidere Chiara Poggi: per lui 16 anni di carcere

Alberto Stasi è stato condannato per l'omicidio di Chiara Poggi la sua fidanzata: per lui si aprono le porte del carcere dove dovrà passare 16 anni, ecco le ultime notizie


Giustizia è fatta. Così ha commentato la mamma di Chiara Poggi pochissimi minuti fa dopo la sentenza della corte di Cassazione. Da ieri la famiglia Poggi attende di sapere che cosa ne sarebbe stato di Alberto Stasi e oggi, dopo l’attesa, ecco il verdetto definitivo. Alberto Stati è l’assassino di Chiara Poggi: si chiude con questa sentenza una storia che dura da otto anni da quel maledetto agosto in cui il giallo di Garlasco aveva preso il via con il ritrovamento della giovanissima Chiara, una studentessa, morta nella sua villetta mentre i genitori erano in vacanza. Chiara è stata uccisa dal suo fidanzato, Alberto Stasi, che adesso andrà in carcere. 16 anni: è questa la pena che l’assassino di Chiara dovrà scontare in cella. A caldo, subito dopo la sentenza arrivata davvero pochissimi minuti fa, anche le parole dei legali di Stasi: il ruolo mediatico di questa vicenda avrebbe influito sulla decisione dei giudici, e Alberto pagherebbe per il fatto che da sempre tutti sembrerebbero essere contro di lui. Per i giudici invece Alberto è l’assassino di Chiara, non ci sono dubbi ma solo certezze per cui dovrà pagare andando in carcere.

Siamo sollevati, dopo le parole del procuratore eravamo pessimisti va bene così”, questo il primo commento dei genitori di Chiara Poggi alla notizia della condanna di Alberto Stasi. “Giustizia è stata fatta, ed è quella che volevamo”. “E’ stata una tragedia per due famiglie noi abbiamo perso una figlia e anche l’altra ha perduto un figlio”, ha aggiunto con grande serenità la mamma di Chiara.

Una sentenza che arriva anche in qualche modo inaspettatamente, dopo le parole del procuratore generale, si temeva infatti, almeno lo temevano i familiari di Chiara, che il processo sarebbe stato annullato, con la possibilità di ricominciare tutto da capo o di archiviare. Per Alberto Stasi, che si è sempre detto innocente, si aprono le porte del carcere. Sin dall’inizio di questa triste vicenda tra gli indagati era finito solo il nome di Alberto. Va detto che se molte delle prove analizzate in questo processo, fossero state repertate meglio e se tutto fosse stato fatto con più attenzione ( vedi la storia della bicicletta alla quale sono stati persino cambiati i pedali) forse già da anni il colpevole di Chiara sarebbe in cella a scontare il delitto commesso.



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