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Omicidio Gloria Rosboch: la mamma di Gabriele DeFilippi lascia il carcere

Omicidio Gloria Rosboch: la mamma di Gabriele DeFilippi lascia il carcere. Ecco le ultime notizie


Caterina Abbatista lascia il carcere, ha già passato i primi giorni agli arresti domiciliari nella villetta bifamiliare in cui vive sua sorella. La mamma di Gabriele DeFilippi ha lasciato il carcere a quasi un anno dal giorno in cui Gloria Rosboch, la professoressa che sarebbe stata uccisa dal ragazzo  da Obert, è morta. Caterina era stata arrestata insieme a suo figlio e a Obert, con l’accusa di complicità in questo omicidio. Oggi agli arresti domiciliari, non può rilasciare ovviamente nessun genere di dichiarazione ma potrebbe, se suo figlio lo volesse, rivedere il bambino più piccolo. Non sono felici di questa notizia i genitori di Gloria che al momento non hanno rilasciato dichiarazioni ma hanno fatto sapere di essere delusi ed amareggiati da quanto sta accadendo. 

Il bambino di Caterina, vive a pochi metri di distanza dalla villetta in cui adesso la donna è ospitata dalla sorella. La sorella dell’Abbattista ha sposato un fratello del padre del piccolo, quindi la famiglia ha per ovvi motivi un doppio legame affettivo. 

Caterina, molto provata dopo questi lunghi mesi di detenzione in carcere, ha i capelli bianchi, è dimagrita ma ha una sola speranza: quella di dimostrare di essere innocente. Caterina vuole tornare a fare la mamma, al momento per lei è questa la cosa più importante e fa sapere che lotterà con tutte le sue forze per dimostrare di non aver nessun legame con quello che è accaduto alla povera professoressa Rosboch barbaramente uccisa a pochi chilometri da quella che era la sua casa, barbaramente uccisa, secondo l’accusa, da Gabriele, suo figlio.

La donna, ha potuto lasciare il carcere in seguito ai risultati di alcune perizie che sembrano avvalorare il suo racconto. Secondo i tecnici, potrebbe infatti avere detto il vero, a proposito dei suoi movimenti il giorno del delitto, il 13 gennaio, quando inviò alle 19,01 una serie di messaggi su WhatsApp, agganciati però dalla cella di Montalenghe, distante 12 chilometri dall’ospedale di Ivrea dove la donna era in servizio come operatrice socio sanitaria.  Dicendo il vero quindi, avrebbe dimostrato di non essere complice di suo figlio Gabriele nell’omicidio di Gloria e per questo avrebbe ottenuto gli arresti domiciliari. La Abbattista aveva sempre ripetuto di non essersi mai allontanata, e ora i dati le danno, almeno in parte, ragione.



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